CORDENONS - I tavolini, rimasti tutti al loro posto, fino a poco meno di un mese fa ospitavano giocatori di briscola, anziani del paese e persone di passaggio. E andava così da quasi un secolo, da quando Lucia Dozzo aveva aperto l'attività a cavallo tra gli anni '20 e gli anni '30 del 900. Ora non è più acceso nemmeno il riscaldamento e sono scomparse sia le insegne che l'allegria di una famiglia dalla quale sono andati a bere un bicchiere generazioni di cordenonesi. Ha chiuso il bar Lussia (che in dialetto stava per Lucia, nome della fondatrice), tra via Cervel e via Nazario Sauro, e la ragione della serranda abbassata è alla base dello sfogo di chi, dopo 90 anni, è andato a sbattere contro a un muro fatto di tasse, adempimenti e scadenze. A spiegare i motivi della chiusura dello storico bar è Giuseppe Dolcet, attuale gestore: «In questo modo - dice amaramente - mi mangiano tutta la pensione e sinceramente preferisco mangiarmela come pare a me, senza farmela divorare dall'esterno». In mano ha l'ennesima carta, che lo costringe a pagare altri 600 euro per le procedure di chiusura dell'attività...
Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 19:29
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