PORDENONE - Con la proiezione delle immagini dei corpi senza vita di Teresa Costanza e Trifone Ragone è cominciata stamani, a Udine, in Corte di Assise, la seconda udienza del processo a carico di Giosué Ruotolo, il militare campano di 27 anni, unico imputato per l'omicidio della coppia di fidanzati di 30 e 28 anni uccisi a Pordenone la sera del 17 marzo 2015 nel parcheggio del Palazzetto dello sport. Le immagini dei ragazzi (Teresa con i capelli biondi appoggiati sul finestrino della sua Suzuki e Trifone con il viso coperto di sangue seduto sul lato passeggero) sono state proiettate prima della deposizione del capitano Mauro Maronese, all'epoca comandante del nucleo investigativo dei Carabinieri di Pordenone, del medico legale Giovanni Del Ben, primi testi dell'accusa, e un'insegnante di yoga, la prima ad aver trovato i due ragazzi.
Le immagini sono state utilizzate da testi e periti per indicare i punti in cui sono stati trovati i sei bossoli e per spiegare i motivi per cui l'ipotesi iniziale di omicidio-suicidio su cui si erano avviate le indagini è mutata in quella di omicidio. In aula, al fianco dei suoi legali, c'è Giosué Ruotolo, che ha fatto il suo ingresso in aula rivolgendo un cenno di saluto al padre, anch'egli presente in aula. A Udine sono arrivati anche i genitori di Trifone che stanno attendendo all'esterno dell'aula.
DAlle fasi processuali è emerso anche che Teresa Costanza e Trifone Ragone sono stati uccisi dai colpi di pistola esplosi anche da posizione molto ravvicinata tutti dallo stesso esemplare d'arma, ovvero da una Beretta prodotta prima degli anni '30.
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