Pompieri da 35 anni vicino a chi è nell'emergenza: la rimpatriata

Sabato 3 Marzo 2018 di P.T.
Il gruppo dei vigili del fuoco all'incontro dei 35 anni
PORDENONE - Sono trascorsi 35 anni da quando 24 nuove unità operative sono state immesse nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e, dopo tre mesi di addestramento alle Scuole centrali antincendio, assegnate al Comando provinciale di Pordenone: tanti anni, dal primo marzo del 1983 al primo marzo del 2018.

Pordenone, Maniago, Spilimbergo e San Vito al Tagliamento: queste sono state le loro prime assegnazioni in ambito provinciale, e poi tutti hanno avuto progressioni di carriera che li hanno visti assumere nuovi ruoli nell'ambito delle gerarchie dei vigili del fuoco, anche attraverso esperienze in altre sedi come ad esempio Trieste, Udine, Venezia e Treviso, solo per citarne alcune.

In 35 anni questi pompieri sono cresciuti professionalmente nel mondo del soccorso attraverso esperienze dirette in micro e macro emergenze nel quotidiano; un lungo periodo che li ha visti attivi in incendi, terremoti, alluvioni, soccorsi stradali e altri interventi gravi. Ci sono stati anche interventi su cui poter scherzare, come il gattino sull'albero: queste richieste provenivano però da persone per le quali quell'aspetto aveva molta importanza. Anche questo deve saper fare un vigile de fuoco: valutare l'importanza di un problema sulla base di come lo vivono le persone.

In 35 anni sono stati messi alla prova sia fisicamente che emotivamente, al fianco delle persone che hanno richiesto il loro aiuto, di una popolazione della quale si ritengono ancora al servizio, perché fare il vigile del fuoco rappresenta un percorso umano di particolare e riconosciuta importanza, che non può finire riconsegnando la divisa. Di questi 24 operatori del soccorso in 20 si sono ritrovati insieme, venerdì scorso, primo marzo, come ogni anno: il gruppo è ancora coeso a fronte nonostante il tempo trascorso e le difficoltà della vita di ognuno.

Alcuni sono già in pensione, altri ancora operativi; qualcuno è anche arrivato in ritardo perché impegnato con la propria squadra fino alla fine del turno. Tutte storie di grande orgoglio e senso di appartenenza i cui ricordi hanno riempito l'incontro, perché è difficile togliersi la divisa e dimenticare le esperienze vissute assieme, molte delle quali difficili da condividere coi propri famigliari o amici perché, per capirle, bisogna essere un vigile del fuoco.

Chi sono?
Eccoli: Aristide Amati, Andrea Antonel, Orlano Bigatton, Pierino Brosolo, Renzo Buosi, Giuseppe De Marco, Roberto De Piccoli, Ivo Furlan, Bruno Leschiutta, Giovanni Maiano, Delfio Martin, Franco Miniutti, Stefano Origoni, Ezio Polese, Giampietro Piva, Danilo Tadiotti, Gianni Scussat, Stefano Redolfi, Stefano Zanut, Agostino Zucchet. Alcuni non hanno partecipato all'incontro per impegni personali, ma era ci fossero anche loro.
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