PORDENONE - In un momento in cui il documentario è diventato il genere cinematografico di maggiore attualità, le Giornate del Cinema Muto a Pordenone continuano il progetto avviato lo scorso anno e che proseguirà nel 2017, dedicato alla figura e all’opera di Luca Comerio, fotografo e cineoperatore a cavallo di due secoli, sempre presente sui luoghi dei principali avvenimenti del periodo, come il terremoto di Messina del 1909 dove oltre a fotografare eseguì particolareggiate riprese filmate degli esiti della catastrofe, realizzando numerosi documentari: Dalla pietà all’amore (il disastro di Messina), Messina dopo il disastro, I sovrani d’Italia a Messina, Terremoto siculo-calabro e la Ricostruzione di Messina. Milanese, appena ventenne divenne famoso per aver fotografato la repressione di Bava Beccaris dei moti popolari del 1898. Agli inizi del ‘900 si interessò alla cinematografia, non solo come operatore ma anche come produttore, realizzando a Milano un grosso stabilimento cinematografico con un proprio teatro di posa. Si dedicò alla realizzazione di molti reportages, primo al mondo a seguire dal vivo e per un lungo periodo una guerra, quella italo-turca del 1911, seguita dalle riprese sulle montagne della Prima Guerra Mondiale. Fotografo ufficiale della Real Casa e fotografo personale del re Vittorio Emanuele III, riprese la visita di Guglielmo II di Prussia a Venezia nel 1908, gare di pallone all'arena di Milano nel 1912 e tanti altri eventi che documentano la vita sociale ed economica dell'Italia di inizio '900. A lui domenica 2 ottobre alle ore 11.45, al teatro Verdi, le Giornate del Cinema Muto di Pordenone con un vasto programma dei suoi documentari fino al 1912.
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