Troppa attesa, i pazienti pordenonesi
scappano in massa in Veneto

Martedì 1 Aprile 2014 di Loris Del Frate
Troppa attesa, i pazienti pordeonesi scappano in massa in Veneto
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PORDENONE - Come se ce ne fosse stato bisogno. Già, perché i tempi di attesa della salute in provincia stanno continuando a peggiorare. In parole povere si allungano ancora. Per carità, urgenze ed emergenze sono garantite, così come per una serie di prestazioni sono garantiti pure i 10 giorni di tempo massimo per le visite e gli esami classificati come prioritari. Il problema, però, è che si stanno allungando proprio i tempi di questi ultimi, indipendentemente dalla richiesta urgente che il medico di medicina generale, in caso di necessità, richiede sulla prescrizione.



Ci sono infatti almeno una dozzina di esami strumentali e visite specialistiche (ecografia, risonanza, Tac, visite cardiologica, dermatologia, neurologica, ortopedica, otorino, urologica) che oramai debordano dai tempi prioritari che devono essere garantiti in almeno una delle strutture sanitarie della provincia. Il perché è presto spiegato: in questi primi tre mesi dell’anno sono aumentate le prescrizioni sanitarie rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Non è tutto. I budget sanitari sono stati ristretti, come dire che è stato indicato a livello regionale un taglio delle prestazioni rispetto a quelle effettuate nel 2013. Ultimo, ma non certo meno importante, il personale sanitario è ulteriormente calato in tutti i servizi. Il rischio a fronte di questo nuovo aumento delle liste di attesa è che la fuga di pazienti verso le strutture venete assuma numeri ancora maggiori rispetto a quelli già considerevoli segnati fino ad ora. In particolare almeno su tre - quattro specialità: oculistica, ortopedia (soprattutto protesica), ma anche Neurologia e Cardiologia, pur avendo a Pordenone uno dei migliori reparti a livello nazionale. Ci sono poi Endocrinologia (non è stata neppure rilevata) e Dermatologia (330 giorni) che hanno subito un ulteriore allungamento dei tempi.



Analizzando le liste di attesa (gran parte dei dati fanno riferimento a dicembre 2013 anche se non è stata ancora resta pubblica la rilevazione trimestrale) in provincia, pur tra le prestazioni non prioritarie (l’esame o la visita devono essere garantiti in 180 giorni, 120 per quelli cardiologici), ci sono una trentina di prestazioni che superano abbondantemente in varie strutture le indicazioni. Tra queste ce ne sono almeno una decina che arrivano a tempi biblici che vanno dai 10 a 14 mesi di attesa. Nessun miglioramento, infine, nei distretti per le visite specialistiche, soprattutto per Oculistica. Il fatto forse più preoccupante è che sono in aumento pesante i tempi per le visite differibili che solitamente sono quelle maggiormente utilizzate dagli utenti perchè vanno da una attesa (per norma regionale) di 30 giorni per le visite specialistiche a 60 per una prestazione strumentale. Ebbene, allo stato sono più di una ventina quelle che sforano i tempi e se c’è la disponibilità temporale molto spesso non è nella struttura più vicina al paziente. Un problema per gli anziani costretti a muoversi non sempre in autonomia.
Ultimo aggiornamento: 11:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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