SACILE Tre bersagli, sempre la stessa tecnica: fingersi donna, agganciare maschi giovani attraverso social network o siti di incontri prefigurando bollenti incontri sessuali a tre con un altro amico, presentarsi poi agli appuntamenti da solo fingendosi il terzo e sceneggiando finte telefonate alla ragazza per giustificare la mancata presenza sulla scena della protagonista femminile. Ma in un caso a farne le spese è stato un minorenne i cui genitori, insospettiti da alcuni comportamenti del figlio, hanno dato un'occhiata al telefonino del ragazzo scoprendo quello che stava succedendo e facendo partire una denuncia.
È questa la trama di una vicenda approdata in tribunale a Treviso, dove in mattinata si è tenuta la prima udienza del processo a carico di un 42enne di Sacile, già condannato in passato per molestie su minori. L'uomo, difeso dall'avvocato Pierantonio Menapace, è accusato di sostituzione di persona ma anche di prostituzione minorile. Perchè non solo avrebbe finto di essere chi non era ma nel caso del minorenne avrebbe di fatto offerto al ragazzo tra i 400 e i 1000 euro per prestazioni sessuali.
La vicenda si svolge tra il 2013 e il 2014.
Ultimo aggiornamento: 12:27
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La vicenda si svolge tra il 2013 e il 2014.
Secondo la Procura l'uomo avrebbe utilizzato un profilo social falso, sotto il nome da donna di Vanessa e con questo, utilizzando anche fotografie di una giovane ragazza nuda, avrebbe agganciato utenti evidentemente in cerca di emozioni forti.