Foto hard e insulti in rete: cyberbulli
a scuola contro i più deboli

Giovedì 10 Aprile 2014 di Loris Del Frate
Foto hard e insulti in rete: cyberbulli a scuola contro i più deboli
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PORDENONE - Suona la campanella alla scuola media Lozer di Torre. Ma non è quella dell’inizio lezioni, ma l’allarme per una serie di episodi che hanno messo subito in moto la dirigente Lucia Cibin e il corpo insegnanti. Foto "compromettenti" fatte con gli smartphone, allusioni sessuali, parole forti, insulti duri e gruppi di ragazzini della stessa scuola che sui social network si sfidano con parole irripetibili. Una sorta di cyberbullismo.



Non mancano anche le vittime, alcune ragazzine prese di mira, allusioni, altre foto, cosi come nel mirino sono finiti i ragazzi più deboli. Una situazione sfuggita di mano ai ragazzini più piccoli, quelli di prima media, ma sui social si erano aggiunti poi anche quelli più grandi di terza. «Fortunatamente - spiega la dirigente - siamo riusciti ad intercettare il tutto prima che la situazione potesse degenerare. Non parlerei di vero e proprio bullismo, ma della necessità dei ragazzini di conoscere ed esplorare pulsioni naturali, solo che con l’utilizzo errato della rete, la possibilità di manaeggiare già a 13 - 14 anni gli smartphone, spesso non c’è possibilità di controllo e la situazione rischia di sfuggire di mano. Il problema è reale, esiste e non interessa solo la nostra scuola - spiega la preside - e ci siamo resi conto che si è ulteriormente abbassata l’età di queste "manifestazioni". I problemi ci sono già in prima media».



Ad essere presi di mira alcuni ragazzini, bersaglio in rete (e fuori dalla scuola) del gruppo, ma anche ragazzine insultate e postate con foto riprese sia all’interno che all’esterno. L’evoluzione sessuale dei ragazzini oggi corre veloce, ha "cattivi" esempi in tutte le forme e come se non bastasse rete, siti e network offrono tentazioni e facilità di accesso. «Se poi - va avanti Lucia Cibin - già in prima media i ragazzi arrivano a scuola con gli smartphone regalati dai genitori che non conoscono magari l’uso che ne fanno i figli, hanno accesso alla rete, alle immagini e a tutto il resto, è facile intuire perchè accadono cose del genere. Quello che è importante - va avanti - è riuscire ad intercettare questi fenomeni prima che si si amplifichino troppo, cosa che siamo riusciti a fare. Contestualmente abbiamo chiesto l’aiuto e l’alleanza a tutti i genitori. Solo così, facendo squadra, potremo ottenere risultati. Gli stessi genitori, però, devono anche sapere che se il loro figlio ha un telefonino di ultima generazione in mano corre potenzialmente tutti i rischi legati ad un utilizzo errato». Anche per questo ieri la preside della Lozer ha convocato un incontro urgente. Una sorta di assemblea con i genitori e la presenza di un poliziotto per spiegare i rischi di un utilizzo errato dei telefonini. Nella speranza che tutti i genitori collaborino.
Ultimo aggiornamento: 15:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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