Scarcerato 2 anni prima l'autotrasportatore pedofilo seriale della Valcellina: bufera

Domenica 8 Novembre 2020
foto di repertorio
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PORDENONE Una notizia destinata a portarsi dietro polemiche e rabbia, quella della scarcerazione dell'orco della Valcellina. L'autostrasportatore pedofilo finito in carcere e condannato a 13 anni di reclusione per abusi su minori e induzione alla prostituzione.

L'uomo, che ora ha 51 anni ed è difeso dall'avvocato Alessandra Nava, è uscito dalla cella due anni prima della fine pena ed è stato affidato ai servizi sociali.

L'INCHIESTA Il camionista è stato definito un pedofilo seriale. Lavoratore, single e senza figli, era stato descritto da quanti lo conoscevano come un uomo qualunque. Per nascondere l'orrore si era costruito una facciata di brava persona, rispettabile: cantava in chiesa ed era attivo nella sagra paesana. In quelle valli dove tutti si conoscono. O credono di conoscersi. La storia che si è svelata agli investigatori ha portato tanto dolore in Valcellina che ha cercato di dimenticare e di voltare pagina, quando il pedofilo è stato prima arrestato e poi condannato. A portarlo in carcere all'alba del 23 novembre 2011 erano stati i carabinieri della Compagnia di Spilimbergo. Secondo la Procura era colpevole di violenza sessuale aggravata e continuata ai danni di minorenni, tutti maschi. Alcuni erano bambini, altri adolescenti che adescava non solo in provincia di Pordenone. L'arresto era scattato dopo mesi di indagini, quando gli investigatori avevano in mano prove ritenute inconfutabili anche grazie all'attività di intercettazione attraverso la quale erano riusciti a risalire a numerosi episodi di violenza sessuale consumata. E grazie alla collaborazione delle famiglie delle vittime, che hanno fatto quanto era possibile per tutelare sotto ogni profilo i propri figli, ragazzini anche di soli sette anni. I carabinieri avevano scoperto che i contatti on-line non restavano relegati su internet con scambi di e-mail o di fotografie. Ma ai contatti virtuali erano seguiti gli incontri. E l'amico conosciuto su Facebook si era dimostrato un orco violento e perverso. Un mostro.

LA CONDANNA L'autotrasportatore era finito davanti al gup triestino che lo aveva condannato con rito abbreviato a 18 anni, evitando così 27 anni di carcere visto lo sconto di un terzo della pena. Condanna impugnata davanti alla Corte d'Appello che l'aveva scontata, riducendola a 13 anni. Pena confermata poi dalla Corte di Cassazione che aveva rigettato il ricorso presentato dall'avvocato Nava. Il 51enne è rimasto in carcere due anni in meno di quelli previsti in Appello e confermati dalla Cassazione. Ora è libero ed è stato affidato ai Servizi sociali. 

Ultimo aggiornamento: 11:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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