Scambiato per un evaso si tuffa nel fiume: rincorso e preso dopo la fuga

Sabato 29 Aprile 2017 di Cristina Antonutti
Il Noncello
PORDENONE - Un allarme evasione scattato per un equivoco e la Rivierasca, nel giro di pochi minuti, si ritrova blindata da decine di carabinieri e poliziotti. È successo ieri mattina, poco dopo le 9.30. E il motivo di tanto trambusto è più che giustificato. A quell'ora, in Tribunale a Pordenone, sono arrivati i blindati della Polizia penitenziaria con a bordo tre persone che dovevano partecipare a un processo: Elton Alia (33 anni) e i fratelli Lorenc ed Enis Shafloqi (39 e 22), gli albanesi in misura cautelare per furto da quasi sei mesi, dopo aver tentato di sfuggire alla cattura gettandosi nel Livenza. Il carabiniere della Compagnia di Pordenone che presidiava il palazzo di giustizia si è avvicinato: c'erano 16 guardie penitenziarie a scortare i detenuti, l'attenzione era molto alta, ma c'era anche un giovane che curiosamente li stava filmando con il telefonino. Il carabiniere ha notato un suo cenno di saluto verso i detenuti e si è avvicinato: «Che fai? Dammi i documenti». Il giovane ha voltato i tacchi e si è messo a correre verso la Rivierasca. Dietro di lui il carabiniere.
Dal Tribunale è partito l'allarme al 112, ma chi ha chiamato, nella confusione del momento, ha parlato di un uomo in manette in fuga. Il giovane, dopo aver percorso la Rivierasca, si è gettato nella roggia dei Molini, gonfia d'acqua per via delle abbondanti precipitazioni della notte. Lì è rimasto per almeno 15/20 minuti, finchè i carabinieri non lo hanno individuato. Lo hanno visto spuntare dall'acqua e lo hanno recuperato.
 
Ultimo aggiornamento: 11:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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