Le ronde di destra infiammano l'aula: Polesello esagera

Giovedì 13 Settembre 2018 di Lara Zani
Le ronde di destra infiammano l'aula: Polesello esagera
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PORDENONE - Per il sindaco, nessuna ronda a Pordenone, perché la legge non le prevede. Ma il consigliere comunale della Lega Simone Polesello va ben oltre, e straccia platealmente l'ordine del giorno con il quale il Daniela Giust e il Pd chiedevano all'amministrazione di respingere ogni richiesta di gestione della sicurezza in città proveniente da soggetti «diversi da quelli istituzionalmente già deputati a tale compito». «Dell'ordine del giorno presentato non ce ne facciamo nulla, e quindi questa è la risposta», dichiara il consigliere regionale del Carroccio, prima di fare il documento in quattro pezzi. Durissime le reazioni da parte di tutta l'opposizione, e alla fine arriva anche il richiamo formale del presidente del Consiglio Andrea Cabibbo. Il riferimento è naturalmente a quanto realizzato da Forza nuova a Trieste. «Leggete bene le dichiarazioni del sindaco. Il sindaco dice: non voglio le ronde; riconosco solamente coloro i quali operano sotto l'egida istituzionale di Polizia, Carabinieri e Prefettura. Certo è che la Costituzione non può impedire a una persona che voglia mettere a disposizione i propri orecchi e i propri occhi di circolare liberamente di notte e di segnalare qualunque cosa veda agli organi preposti. Mi pare una posizione assolutamente incontestabile, perché è la legge che lo prevede, che nessuno oggi potrebbe organizzarsi in ronde e girare con giubbotti, divise o qualsiasi altra cosa perché non si può più fare: è proibito. Tanto è vero che gli steward non sono volontari o associazioni: sono persone con un patentino registrato in Prefettura. Viceversa, non potrebbero operare. Quindi l'ordine del giorno è assolutamente inutile, perché è la legge che prevede che non esistano ronde». E aggiunge: «Non paventiamo gli spettri dei nazisti, perché non ci sono. Non esistono numericamente quelli di Forza nuova: non li ho mai visti e non li ho neanche mai sentiti come soggetto politico in città. Ho visto e sentito CasaPound, ma non ho visto Forza nuova». 

CASERMETTENella riqualificazione delle ex casermette di via Molinari le colonne si salveranno e resteranno visibili, ma gli spazi sui quali si affacciano saranno impegnati dalla sala del giocabimbi e dal vicino bagno, e non potranno dunque essere adeguatamente valorizzate. Per l'amministrazione, non c'è soluzione che possa salvare tutte e tre le stanze della memoria e, contemporaneamente, consentire la realizzazione degli spazi sociali per i quali il Comune ha ottenuto il finanziamento del bando delle periferie. E così i toni si abbassano e lo studio di fattibilità tecnico-economico presentato dall'assessore Walter De Bortoli passa con l'astensione di parte dell'opposizione e il voto favorevole di Pordenone 1291, che ottiene che la Giunta faccia proprio un suo ordine del giorno nel quale si chiede la costituzione, all'interno delle casermette, di un laboratorio didattico sulla Costituzione: «Chiediamo - spiega Marco Salvador - che, come per il fumetto, Pordenone si faccia avanguardia anche sulla Costituzione e sull'educazione civica». «Per lunghi lustri - commenta il sindaco Alessandro Ciriani - quel luogo è stato tutto tranne un luogo della memoria, e solo recentemente gli è stata restituita la dignità che meritava. L'analisi degli avvenimenti storici si compone anche di valutazioni che non sono necessariamente sovrapponibili a quelle che ho ascoltato. Ma penso che un laboratorio didattico sia una cosa assolutamente accettabile, al di là dei distinguo che possono caratterizzare il mio pensiero personale».
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