UDINE - (c.a.) Dieci secondi per uccidere e uccidere ancora. Secondo il perito balistico Pietro Benedetti - negli ultimi 45 anni tra i principali consulenti in fatto di terrorismo e omicidi - l’agguato teso con la leggera semiautomatica 7,65, caratterizzata da scarso rinculo, ha permesso all’assassino di Trifone Ragone e Teresa Costanza di esplodere sei colpi in pochi secondi. Perché con quel tipo d’arma non occorre scarrellare, si preme il grilletto e si spara finché si svuota il caricatore. Chiunque avrebbe potuto uccidere da quella distanza ravvicinata - ha precisato rispondendo all’avvocato di parte civile Serena Gasperini - «basta avere fegato»...
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