Il pugno duro della questura: allontanati più di novanta stranieri

Sabato 29 Dicembre 2018 di Cristina Antonutti
Al centro il questore Marco Odorisio
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PORDENONE La prima cosa che il questore Marco Odorisio legge quando si siede alla scrivania sono i mattinali. Scorre intervento dopo intervento, soffermandosi anche sul più banale. Polizia, carabinieri, finanzieri... «Perchè il territorio parla - non si stanca di ripetere illustrando il bilancio dell’anno che sta per chiudersi - e noi lo dobbiamo ascoltare». Il 2018 è stato sicuramente l’anno della prevenzione. Un anno di controlli mirati, di rigidi servizi di ordine pubblico ordinari e straordinari che hanno cambiato il volto della città.  Le 10.733 chiamate alla sala operative si sono tradotte in 2.788 interventi che hanno portato a 82 arresti (45 nel 2017) e 422 persone denunciate. Lo sforzo chiesto ai poliziotti, in perenne carenza d’organico e di ricambio generazionale, è stato notevole: 510 servizi di ordine pubblico; 29 tavoli tecnici convocati per gestire le manifestazioni pubbliche («Non è possibile - osserva Odorisio - che la notte del 2 maggio, in occasione del mercato europeo, tutti i poliziotti e i carabinieri siano stati costretti a concentrarsi in un bar perchè c’erano 34 ubriachi»); 84 servizi straordinari di controllo del territorio impiengando 328 pattuglie, di cui 168 della Questura e 1690 del Reparto prevenzione crimine Veneto.
I servizi di vigilanza e prevenzione sono stati 58 in città, a cui si aggiunge quello del 21 maggio, quando il blitz nell’ex cotonificio Amman ha permesso di rintracciare 10 immigrati, tutti denunciati per invasione di terreni o edifici. L’Ufficio Immigrazione è tra quelli che più hanno contribuito sul fronte della sicurezza. Hanno gestito 39 espulsioni, 8 accompagnamenti alla frontiera, 23 accompagnamenti nei centri di permanenza di Torino, Bari, Brindisi, Potenza, Trapani e Ponte Galeria: clandestini, immigrati rimpatriati al termine della pena scontata in carcere, protagonisti di episodi di resistenza o per comportamenti pericolosi (dal gambiano che ha collezionati 22 denunce per ubriachezza e 4 resistenze fino all’indiano armato di coltelli vicino alle scuole). A ciò si aggiungono 24 ordini del questore di lasciare il territorio.
L’Ufficio misure di prevenzione non è stato da meno. Ben 29 gli avvisi orali e 49 i fogli di via, a cui si aggiungono 18 ammonimenti e 7 Daspo, i divieti di accesso alle manifestazioni sportive, in questo caso legati alla partita Pordenone-Bassano. A tutto ciò si aggiunge anche una proposta di sorveglianza speciale. Sono provvedimenti che colpiscono soprattutto stalker e pregiudicati. Anche ad alcuni gestori di locali pubblici è stato chiesto di voltare pagina per garantire la sicurezza cittadina. È in questo senso - come ha specificato Odorisio - che vanno letti gli otto provvedimenti cautelari che hanno bloccato, tra il 10 maggio e il 27 dicembre, otto locali del centro cittadino, compresa la macelleria di via fratelli Bandiera (60 giorni per l’accoltellamento di un profugo). Il questore ha applicato a tutti l’articolo 100 del Tulps. «Il ritorno è stato positivo - ha spiegato - Adesso i gestori ci chiamano, possiamo interagire con loro. Un bar non è un saloon del Far West dove si può cacciare a calci l’avventore. Se ci sono problemi, ci si rivolge alle forze dell’ordine».
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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