Delitto di Pordenone. Nuova svolta:
indagata la fidanzata di Ruotolo

Lunedì 21 Dicembre 2015
Rutolo, Trifone Ragone e Teresa Costanza
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PORDENONE - Un nuovo nome si aggiunge alla lista degli indagati nell'inchiesta sull'omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, i due fidanzati di Pordenone: è quello di Rosaria Patrone, la fidanzata di Giosuè Ruotolo, studentessa 24enne.

Lo rende noto, in una nota, il programma di Raiuno "Storie vere" sottolineando che la donna sarebbe stata indagata per favoreggiamento. Inoltre in attesa degli esiti del Ris sulle tracce rinvenute su indumenti e in auto il programma Storie Vere, condotto da Eleonora Daniele, ha anche preannunciato che Ruotolo con la fidanzata verranno ascoltati ancora una volta mercoledì mattina presso la procura di Pordenone.

Favoreggiamento, false attestazioni e istigazione: sono queste le accuse mosse dalla Procura di Pordenone nei confronti di Rosaria Patrone. Secondo l'accusa, la ragazza sarebbe caduta in contraddizione nel corso degli interrogatori cui è stata sottoposta durante una trasferta in Campania del pool di investigatori. All'epoca era stata sentita come persona informata dei fatti. Adesso la sua posizione processuale è mutata e dovrà essere accompagnata da un legale, anche se potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere. Da fonti investigative si apprende che l'accusa nei confronti della donna sarebbe stata quella di aver taciuto situazioni di sua conoscenza avvenute nelle immediatezze del delitto.

Nel mirino anche le comunicazioni via sms e le chat in internet tra i due fidanzati nelle ore precedenti e seguenti il delitto. Ribadito invece in maniera categorica il mancato coinvolgimento della studentessa nell'omicidio: la donna si trovava a centinaia di chilometri di distanza da Pordenone.

Il legale di Ruotolo: la sua posizione non cambia. «La posizione di Giosué Ruotolo non cambia e in realtà ci aspettavamo questa piega nell'indagine fin da quando lo scorso 25 settembre la fidanzata era stata sentita per otto ore e mezza in Procura a Pordenone»: è il commento dell'avvocato Roberto Rigoni Stern, difensore del militare campano, all'iscrizione nel registro degli indagati di Rosaria Patrone. «Da quanto apprendo dai colleghi che la seguono - ha aggiunto - l'accusa di false attestazioni deriverebbe da una contraddizione in cui la giovane sarebbe caduta rispetto a dichiarazioni rilasciate agli investigatori da una sua amica.
In ogni caso - ha concluso - crediamo di aver diritto di uscire da questo stato di sospensione e impasse in cui ci troviamo da tre mesi: nella mia carriera non mi era mai capitato questa frustrazione rispetto all'impossibilità di lavorare e assicurare una difesa adeguata. Non abbiamo le copie forensi del materiale informatico sequestrato né i risultati dei Ris, di cui sicuramente la Procura già dispone. Spero ardentemente - conclude - che presto possano esserci sviluppi tali da farci entrare in possesso di tutta l'istruttoria».
Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 10:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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