PORDENONE - Dolore e rabbia. Fernando Carrer, fratello di Florindo, il camionista morto lunedì scorso sulla Cimpello-Sequals, è un fiume in piena. Continua a chiedersi come sia stato possibile che Cristiano Di Paolantonio (45), di Cordenons, sia stato lasciato «libero di fare quello che ha fatto». «Era un pericolo - afferma - e nessuno lo ha fermato. Continuiamo ad avere burocrati che non sanno fare il loro mestiere, mi fa male dirlo, ma hanno sottovalutato i problemi di quest’uomo». Fernando Carrer parla dopo una giornata passata tra San Giorgio della Richinvelda, Spilimbergo e Pordenone. Sul luogo della tragedia - dove hanno perso la vita il fratello, il 45enne cordenonese e la moglie Jamir Temjemlelma - ieri mattina ha deposto un mazzo di fiori. «Si è fermato un collega di mio fratello: tutti i camionisti sono frastornati. Ci chiamano da tutta Italia, non parlano d’altro».
Nella caserma dei carabinieri di Spilimbergo ha incontrato due testimoni. «Hanno riferito che il furgone percorreva la Cimpello-Sequals in modo dissennato e che la donna si agitava come se chiedesse aiuto». Altre testimonianze saranno raccolte domani, perchè ci sono altri automobilisti e camionisti che si sono messi spontaneamente a disposizione dei Carabinieri per far chiarezza sulla dinamica. Si sta cercando qualcuno che abbia visto l’impatto e che possa confermare la dinamica ricostruita dagli inquirenti.
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