Liti di condominio, ventimila allarmi: amministratori a rapporto dai vigili

Giovedì 7 Febbraio 2019 di Alberto Comisso
Vigili urbani sempre più impegnanti sul fronte delle liti condominiali
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 PORDENONE -  Sempre più litigi in condominio e i vigili non ce la fanno più a starci dietro. E così hanno chiamato a rapporto gli amministratori. Sono le 20.20 di martedì sera. Alla Centrale operativa della polizia locale di Pordenone-Cordenons arriva una chiamata di un cittadino che si lamenta del latrato del cane del vicino. La pattuglia del turno serale si attiva immediatamente ma, mentre sta per raggiungere viale Oberdan, arriva un’altra chiamata. Questa volta è per un trattamento sanitario obbligatorio. Gli agenti, rispettando il codice di priorità, danno precedenza al Tso mettendo dunque in coda l’altro intervento. In via Oberdan arriveranno circa un’ora dopo – alle 21.10 – senza però trovare la situazione descritta in precedenza.
 
Episodi tutt’altro che isolati, verrebbe da dire, guardano la relazione del comandante Stefano Rossi.  Se nel 2017 le chiamate al centralino della polizia locale erano state 35mila, l’anno scorso sono state addirittura 42mila di cui almeno 20mila per liti condominiali. «Numerose – sottolinea lo stesso Rossi – si sarebbero potute evitare se a spiccare, talvolta, fosse un maggior senso civico. O se gli amministratori di condominio venissero maggiormente coinvolti nelle questioni che riguardano proprio i dissidi tra residenti».
L’INCONTRO
Partendo da questo presupposto, ieri mattina Rossi e il vicecomandante Danilo Dei Cas hanno incontrato in comando una trentina di amministratori di condominio. Un tavolo tecnico nel corso del quale è stato fatto il punto della situazione rispetto al 2018 e si sono voluti tracciare i possibili obiettivi da conseguire. Il dato che è emerso – numeri alla mano – è che la Centrale operativa della polizia locale è diventata sempre più punto di riferimento per quei cittadini che chiedono l’intervento per dissidi tra condomini. «Le liti tra vicini – tiene a precisare il comandante – sono quasi all’ordine del giorno. Ho in mente qualche caso come quello di una ragazza, con la passione per la batteria, che tende a fare rumore quando si esercita oppure quello di cani che abbaiano senza tregua. C’è poi la questione dei locali pubblici e dei rumori provocati da musica e clientela. Il problema è sempre lo stesso: le lamentele arrivano da uno o due condomini o da un intero quartiere?».
LO SCOPO
L’obiettivo dell’incontro di ieri mattina era proprio questo: dare linee guida senza comunque, da parte della polizia locale, venire meno alle necessità dei cittadini. «Se esiste una situazione di carattere privatistico, come due vicini che non vanno d’accordo per una o più questioni, sarebbe opportuno – ricorda Rossi – che ad intervenire fosse l’amministratore di condominio. Anche se, talvolta, mettendomi nei loro panni capisco come sia estremamente difficile fare cambiare gli atteggiamenti di residenti che, in quanto a buon senso e senso civico, presentano diverse lacune». Altra questione se il dissidio riguarda un intero quartiere o un nutrito numero di abitanti: «In quel caso – Rossi va al punto – è giusto interessare la pizia locale che, al termine delle opportune verifiche, può anche arrivare a denunciare il responsabile o i responsabili per disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone». Da qui l’idea di realizzare una brochure, con all’interno casistiche ed esempi, affinché gli amministratori possano divulgare, nel corso delle riunioni di condominio, le regole del vivere civile.
GLI ESEMPI
«Recentemente – fa sapere il comandante – ci siamo trovati di fronte a situazioni indecorose: parti comuni di condominio tenute inadeguatamente. In un caso, in viale Marconi, siamo intervenuti per ripristinare una condizione dignitosa dal momento che, tra le altre cose, si era verificata la caduta di calcinacci». Amministratori di condominio, dunque, sempre più chiamati a mediare tra le parti. Ovviamente nei limiti del possibile. «Quando il cittadino si dimostra restio a qualsiasi tipo di avviso e appello – mette in chiaro Rossi – la polizia locale interviene».
Ultimo aggiornamento: 18:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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