Caldo all'Electrolux che offre ghiaccioli agli operai, sciopero

Giovedì 2 Agosto 2018 di Davide Lisetto
Sciopero per il troppo caldo all'Electrolux
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PORDENONE -  Niente pausa aggiuntiva di sei minuti per combattere il caldo torrido di queste ore in fabbrica, alla Electrolux di Porcia che offre invece agli operai ghiaccioli e acqua.  Ma scatta la pausa-sciopero. Le alte temperature, combinate con l’elevato tasso di umidità, rendono il clima insopportabile all’interno dello stabilimento.  In particolare la situazione diventa pesantissima per gli operai delle linee che sono du turno nel pomeriggio, dalle 14 alle 22. Le Rsu, in un incontro di valutazione della situazione, avevano chiesto di allungare le previste pause all’interno delle otto ore di alcuni minuti. Dalla direzione aziendale è arrivato un secco no: l’azienda era già intervenuta da inizio settimana aumentando la distribuzione di bottigliette d’acqua e di frutta. Ma di allungare le pause non ne ha voluto sentire parlare. Come risposta il sindacato ha deciso di “allungare” in maniera autonoma utilizzando i minuti “aggiuntivi” come sciopero.
IL RIFIUTO
L’incontro di ieri mattina tra la direzione aziendale e il sindacato interno alla fabbrica era stato programmato proprio per trovare delle soluzioni “tampone” da attuare provvisoriamente per superare questi giorni di terribile canicola in fabbrica. L’azienda, oltre alle bottigliette d’acqua e ala frutta, ha messo a disposizione dei lavoratori alcuni locali climatizzati all’interno dello stabilimento e dei congelatori con i ghiaccioli. Ma le Rsu avevano chiesto di allungare le tre pause di nove minuti ciascuna previste dal contratto - oltre alla pausa mensa per il pranzo - di ulteriori sei minuti. In modo che con le pause di un quarto d’ora - nell’arco delle otto ore di turno - gli operai avessero il tempo di riposarsi rinfrescandosi nelle salette climatizzate messe a disposizione. «Ma l’azienda - sottolineano i rappresentanti sindacali - ha rifiutato pregiudizialmente qualsiasi possibilità di pausa aggiuntiva rendendo pertanto impraticabile l’utilizzo dei locali climatizzati». A quel punto, vista la pesante situazione in particolare del pomeriggio, si è deciso per lo sciopero: sei minuti di “stop lavorativo” in coda a ciascuna delle tre pause di nove minuti. Altri dodici minuti di sciopero da aggiungere alla pausa mensa. Complessivamente trenta minuti di pausa che i lavoratori però dovranno pagarsi, visto che attraverso lo sciopero perdono il corrispettivo valore economico in busta paga. Oggi è previsto un nuovo vertice per valutare la situazione. Ma è probabile - se non vi saranno aperture che si continui fino a domani.
ACCORGIMENTI
Da l’anno scorso in fabbrica funzionano anche dei ventilatori ma evidentemente non sono sufficienti nei giorni più bollenti dell’anno. Le temperature arrivano alla soglia dei quaranta gradi, ma ciò che rende il clima irrespirabile è l’elevato tasso di umidità. Ed è per questo che le Rsu avevano cercato un accordo sulle pause. «È paradossale - afferma il sindacato - che gli operai debbano pagarsele con lo sciopero».
Davide Lisetto
Ultimo aggiornamento: 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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