Uno choc sul Pnrr, i Comuni sono in ritardo e in Friuli "balla" mezzo miliardo di euro

Venerdì 17 Novembre 2023 di Marco Agrusti
Un cantiere

 La cifra finale fa tremare le vene ai polsi, anche perché tocca allo stesso tempo un nervo scoperto degli Enti pubblici ma anche uno dei più importanti piani finanziari del dopoguerra.

Nella sola provincia di Pordenone è a rischio sparizione qualcosa come mezzo miliardo di euro. E sono soldi che se persi non torneranno più, con conseguenze devastanti per i soggetti (soprattutto Comuni) che quelle cifre le hanno ottenute. La scadenza per risolvere il problema? È vicinissima, il 31 dicembre. E l’ambito è quello del Piano nazionale di ripresa e resilienza che nel solo Friuli Occidentale fa da “cappello” a centinaia di opere pubbliche. Scuole, strade, palazzi. C’è tutto. E ora i Comuni rischiano di perdere i soldi ottenuti in nemmeno un mese, tutto perché le pratiche - obbligatorie - per la rendicontazione dei contributi sono terribilmente indietro. L’allarme rosso è stato lanciato ieri mattina in Prefettura a Pordenone. Salvare la situazione è ancora possibile, ma serve una corsa contro il tempo. Motivo per il quale è nata una task force d’emergenza. 


COSA SUCCEDE


La procedura è fin troppo tecnica. I potenziali effetti negativi, invece, sono immediatamente comprensibili. Come per ogni contributo, anche nell’ambito del Pnrr i Comuni devono rendicontare il finanziamento percepito. Nel dettaglio, per 140 opere pubbliche è necessario che la documentazione sia inserita nel portale “Regis” entro fine dicembre. «Il problema - ha spiegato ieri la direttrice generale Area Nordest della Ragioneria dello Stato, Maria Brogna - è che allo stato attuale risultano rendicontati solamente 13 progetti su 140». Quindi praticamente uno su dieci. E gli altri? C’è pochissimo tempo per metterli in regola. «Durante la riunione con i sindaci dei rispettivi Ambiti - ha chiarito il prefetto, Natalino Domenico Manno - abbiamo comunicato la data del 20 dicembre per l’inserimento delle rendicontazioni». Perché poi inizia un periodo certamente non ottimale per la macchina pubblica, con Natale in mezzo. 


LA SPIA ROSSA


Si sta parlando di una cifra che nella sola provincia di Pordenone arriva a toccare i 491 milioni di euro. Si sfiora il mezzo miliardo. «E se dovessero mancare le rendicontazioni anche dopo il 31 dicembre - ha chiarito il prefetto Manno - i finanziamenti risulterebbero persi. Non saranno reintegrati da fondi statali o di altra natura». In poche parole, ci si gioca tutto in poche settimane. Meno di un mese. E se le grandi opere sono al sicuro, l’allarme suona forte per quelle medie o piccole, come spiegato nell’articolo alla pagina successiva. 
Ma com’è potuto succedere che si arrivasse a questo punto? Il Pnrr, infatti, non è nato quest’anno. È figlio della pandemia e come ha spiegato la rappresentante della Ragioneria dello Stato, «i Comuni sono stati informati in tempo su tutti gli adempimenti. Ci sono state diverse sessioni formative relative alla piattaforma da utilizzare per la rendicontazione, eppure a settembre è scattato il grido d’allarme, perché ci si è accorti che moltissimi funzionari pubblici non sono nemmeno mai entrati nel portale». 


LA STRATEGIA


Come detto, non tutto è perduto. Per questo ieri mattina il prefetto Natalino Domenico Manno ha istituito una task force d’emergenza incontrando a distanza i sindaci degli Ambiti, che saranno seguiti da un team esperto per scalare quella che adesso sembra una montagna altissima. Il tutto in un contesto caratterizzato da una cronica carenza di personale. Non il miglior viatico. 

Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 11:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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