Rischio declassamento, petizione
per difendere Pordenone

Martedì 10 Febbraio 2015 di Davide Lisetto
Rischio declassamento, petizione per difendere Pordenone
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PORDENONE - Il Gazzettino e i suoi lettori in campo per scongiurare il declassamento del territorio di Pordenone. Una petizione lanciata dal nostro sito web sarà la punta di diamante della campagna per salvare l’autonomia di una provincia nata nel 1968.

La petizione è rivolta al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

Il momento che il territorio del Friuli occidentale sta attraversando è forse quello più difficile della storia della provincia. Alla grave crisi industriale e del lavoro si sommano crisi di rappresentanza e istituzionale. Da una parte il rischio della chiusura della Prefettura - con tutto ciò che ne consegue per gli altri uffici ministeriali, a partire da Questura e Comando dei Carabinieri - dall’altra progetti di unificazione e aggregazione regionali mettono a rischio la presenza dell’Università, della Camera di commercio, della Fiera e della sede di Unindustria che Udine punta ad accentrare.

Il declassamento era cominciato, nel 2010 quando la sede provinciale della Banca d’Italia fu chiusa. Nessuno aveva capito che quello era il primo passo di una lunga e pericolosa picchiata. Ora la Destra Tagliamento rischia di perdere tutto quello che in tanti anni ha messo insieme, spesso pagando, come ad esempio il Consorzio universitario dove Camera di Commercio e imprese si sono svenate per mantenere a Pordenone i corsi delle Università di Udine e Trieste. Un polo innovativo e dinamico che ora rischia di disperdersi sotto la scure dell’aggregazione delle sedi.

La richiesta al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia è diretta: rilanciare l’autonomia, la specificità e l’identità di questa provincia che non deve essere indebolita. È il senso della petizione che il Gazzettino, il giornale che storicamente ha sempre legato e lega la sua storia al territorio provinciale, ha lanciato per difendere il territorio della Destra Tagliamento.

"Io difendo Pordenone" è il titolo della petizione che può essere letta e firmata entrando nel sito www.ilgazzettino.it" e cliccando nell’apposito link.

Lì, dopo la registrazione obbligatoria, si può firmare la petizione che verrà indirizzata al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

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Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 07:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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