Il suo testamento nell'ultimo libro: addio a Ermacora, lo scrittore con la fede nel cuore

Venerdì 1 Dicembre 2023 di Chiara Muzzin
Guerrino Ermacora

CASARSA (PORDENONE) - Aveva pubblicato pochi mesi fa "Liberi pensieri", consapevole che sarebbe stato il suo ultimo libro, una sorta di testamento spirituale. Professore, studioso e scrittore, Guerrino Ermacora si è spento nei giorni scorsi, all'età di 78 anni, dopo una lunga malattia. Lascia la moglie Daniela, i figli Davide e Sofia, due nipoti e tanti amici e conoscenti. Il rosario in sua memoria verrà recitato questa sera, 1 dicembre, alle 19, nella chiesa parrocchiale di Arzene, dove domani alle 10.30 verranno celebrati i funerali. Un lutto che colpisce più comunità considerando che Guerrino era originario di Povoletto (Ud), ma abitava da decenni nella Destra Tagliamento, prima a Casarsa e poi ad Arzene.

Da ragazzo, dopo aver frequentato il liceo classico a Udine, aveva studiato per alcuni anni in seminario. «Aveva dato 58 esami con ottimi risultati - racconta la moglie Daniela Ornella - : aveva una memoria formidabile, era un archivio vivente». Poi il cambio di vita, ma con la fede sempre nel cuore. Il 78enne aveva fatto i lavori più disparati all'estero, muovendosi tra Spagna, Francia e Olanda. Tra le esperienze, spicca quella ai magazzini Lafayette, a Parigi, dove l'intellettuale aveva ottenuto incarichi di rilievo. Rientrato in Italia, aveva lavorato per un periodo a Udine, per poi stabilirsi nel Friuli Occidentale.

Insegnava religione all'istituto Sarpi di San Vito ed era diventato una figura amica per generazioni di studenti. Alcuni lo ricordano sui social, come un'ex allieva che, rivolgendosi a lui scrive «ti ringrazio per i piccoli, grandi gesti. Per i libri regalati all'improvviso, per la dedica spontanea e profonda, com'eri proprio tu. Ti lascio andare sapendo che non potrò più dirti "Ciao prof, come andiamo?". La mia mente ed il mio cuore ti cercheranno tra i ricordi felici di anni passati e così tanto genuini che io li sento ancora qui».
Di giorno le lezioni e di notte la scrittura. «Si alzava alle 3 o alle 4 spiega Daniela e scriveva in solitudine, di getto». Tutto era cominciato quasi per gioco. «Quando i nostri figli erano piccoli continua la moglie lui aveva scritto per loro un racconto, un giallo per bambini. A loro era piaciuto tanto e gli chiedevano sempre nuove puntate della storia».
Guerrino, non si era più fermato, tanto che perfino quest'anno, il più duro a causa dell'aggravamento della malattia, aveva pubblicato ben due libri. Oltre a "Liberi pensieri", anche "Possibile probabile". Negli anni aveva spaziato tra più generi, prediligendo la storia, la narrativa e la spiritualità, ma sperimentando anche la fantascienza. I primi volumi, "Chi ha ucciso il curato di San Martino?" e "La voce delle pietre", risalgono rispettivamente al 1998 e al 2000. Come altre delle sue 18 pubblicazioni, i libri sono stati molto apprezzati e tradotti in più lingue. Tra i successi anche "Terra di uomini. Gli ultimi giorni del patriarca Bertrando", del 2001, ambientato in Friuli. «Una cosa a cui lui teneva particolarmente precisa Daniela era la fedeltà storica. Aveva inventato personaggi di contorno e trame, ma non aveva mai tradito i fatti storici». Era affascinato soprattutto dal periodo medievale. Alla passione per la scrittura si abbinavano quelle per il cinema e per la musica classica. Le sinfonie di Bach e di Beethoven l'hanno accompagnato fino agli ultimi giorni. Guerrino era una persona «umile, serena e positiva afferma la moglie . Applicava davvero la sua grande fede alla vita, aiutando tutti. Aveva idee molto avanzate anche nel campo stesso della religione. Pur consapevole del tempo che stava venendo meno, aveva una grande voglia di vivere e di fare ancora progetti. Con i suoi libri non gli interessava mettersi in mostra: badava alla sostanza».
 

Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 11:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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