PORDENONE - Qualche giorno fa, quando erano emersi i primi tre casi di scabbia tra i migranti ospitati nell’hangar della Comina, le associazioni che aiutano i richiedenti asilo si erano affrettate a minimizzare l’entità del problema. «I migranti - aveva detto l’attivista Luigina Perosa - sono l’esempio vivente che la scabbia non è necessariamente contagiosa, né pericolosa, né c’è alcuna epidemia, a meno che il contatto con la persona portatrice sia lungo e stretto o che si abbiano rapporti sessuali».
IL SOPRALLUOGO
La seconda notizia emersa a valle del sopralluogo de “Il Benecomune” riguarda le presenze nell’hangar della Comina, nonché le condizioni igienico sanitarie dei luoghi. «Abbiamo trovato un degrado assoluto - spiegano Nicoletta De Bellis e Paola Marzinotto - dormono per terra sul cemento, solo con una coperta, non hanno neanche un materassino. Ci sono spazi aperti e fessure sulle pareti dell’hangar, quindi se dovesse piovere entra l’acqua e il vento. Hanno solo due servizi igienici all’esterno dell’hangar, praticamente due latrine. All’esterno c’è un cumulo di immondizie che si fa di giorno in giorno più grande e che emana un cattivo odore. Loro dicono che le accumulano, in un mucchio, ma nessuno va a ritirarle. Quindi vivono, immaginiamo, anche tra i topi che di notte si avvicinano ai sacchi di immondizie. Alle 19 è arrivato un signore della protezione civile ad aprire il contatore della luce e alle 22 ritorna a chiuderlo. Quindi in tre ore devono caricare i cellulari, devono lavarsi, devono mangiare e poi c’è il coprifuoco».
SPORCIZIA
«Ovviamente le condizioni igieniche sono pessime, riescono a lavarsi con difficoltà visto che hanno una doccia sola (acqua fredda) sono in 47 stasera, ma arrivano a 70 ragazzi che vanno dormire lì per terra senza una branda, senza isolamento dal cemento. Le condizioni in cui sopravvivono a fatica questi ragazzi, tutti giovanissimi, che provengono da Pakistan e Afghanistan, non solo sono causa di compromissione della salute fisica, ma anche di quella emotiva e psichica. Il sindaco Ciriani si è impegnato a verificare la possibilità di individuare un luogo più sicuro e decoroso. Noi siamo pronti a sostenere qualsiasi azione difenda dignità e integrità di questi ragazzi».