CORDOVADO - Ore di paura, ieri a Cordovado, per un bambino di un anno che si è provocato una profonda ferita alla testa, causata da un mobiletto con 3 cassetti, uno vuoto, che gli è caduto addosso.
LA DINAMICA
Ieri mattina il bambino stava giocando in saloto quando, sfuggendo al controllo del padre con il quale stava facendo colazione, ha tentato di arrampicarsi su una cassettiera di circa 3 chili, che non era fissata al muro e che gli è caduta addosso. Uno degli spigoli lo ha colpito violentemente alla nuca, provocandogli un taglio di una decina di centimetri, dal quale ha cominciato a uscire parecchio sangue. Il piccolo, inoltre, strillava per lo spavento e i dolori.
IL PRIMO SOCCORSO
A Cordovado è stata subito inviata dalla centrale operativa di Palmanova un’ambulanza del 118, partita dall’ospedale di San Vito. Poco dopo è giunta anche l’automedica e i carabinieri. I sanitari si sono occupati del piccino che, dopo aver ricevuto le prime cure, è stata trasferito in codice rosso all’ospedale di Pordenone. Una corsa, con l’ambulanza, a tutta velocità: con il supporto del navigatore e grazie all’esperienza degli autisti dei due mezzi di soccorso, sono state scelte le strade con meno curve per rendere meno sofferente il viaggio del piccolo. Una volta al pronto soccorso, è stato sottoposto a una prima tac che ha escluso complicazioni a livello neurologico. Il secondo controllo è servito a scongiurare che l’emorragia si fosse nel frattempo estesa.
IN SALA OPERATORIA
Nel pomeriggio è stato quindi sottoposto a un intervento di sutura. «Casi come quelli di ieri – spiega Roberto Dall’Amico, primario del reparto di Pediatria dell’ospedale civile di Pordenone – si verificano con una certa frequenza. Possono essere molto pericolosi per i bimbi che da poco hanno cominciato a camminare e che tendono ad arrampicarsi su tutto. Continuo a raccomandare che i mobili vanno assolutamente fissati alle pareti. Così come i televisori: se malauguratamente uno schermo da 52 pollici cade addosso a un bimbo può anche ucciderlo. Basta poco perché, giocando, possa farsi parecchio male».