Montagna a fuoco: colpa del lancio di un razzo rosso fluorescente

Mercoledì 2 Gennaio 2019 di Alberto Beltrame
Montagna a fuoco: colpa del lancio di un razzo rosso fluorescente
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BUDOIA - Un razzo rosso, fluorescente, lanciato dalla strada Venezia delle Nevi poco dopo le 23.30, potrebbe essere all'origine del vasto incendio scoppiato a Budoia la notte di Capodanno. Cinque ettari di sterpaglie e prativo, a ridosso dalla casera Campo (1.450 metri di altitudine), sono stati divorati dalle fiamme.

IL ROGO Enorme rogo sulle montagne del Pordenonese, presidio antincendio anche a Piancavallo /Foto

E un volontario della Protezione civile della squadra comunale di Polcenigo è rimasto ferito, in modo non grave, in seguito a una caduta nel campo base allestito a Castaldia dai Vigili del fuoco e dal Corpo forestale regionale di Aviano e Pordenone. Si era temuto per l'incolumità di alcune persone che stavano festeggiando l'arrivo del 2019 a casera della Valle Friz (1515 metri). Sono state raggiunte con un fuoristrada: stavano tutte bene, le fiamme non  minacciavano la struttura e il denso fumo non ha creato problemi. L'emergenza si è chiusa verso le 14.30 di ieri pomeriggio, quando tutti i mezzi di soccorso sono rientrati alla base. Adesso spetta ai carabinieri della stazione di Polcenigo stabilire le cause dell'incendio e individuare eventuali responsabili.
IL LANCIOA Budoia tutti si sono messi a disposizione dei carabinieri nella speranza di individuare l'autore del rogo. C'è chi ha visto un'auto risalire la strada panoramica, che è la dorsale che da Piancavallo porta al Cansiglio (detta anche strada tagliafuoco). Qualcuno sarebbe sceso dalla vettura e avrebbe sparato il razzo. Erano circa le 23.37. La conferma arriva dal sito internet www.meteowebcam.eu, che ha una webcam proprio a Dardago. Un fotogramma, che tutti possono osservare on-line, mostra il lancio del razzo che squarcia il buio (potrebbe essere anche un tracciante di quelli usati in mare per chiedere soccorso). Poco dopo, in sequenza, ecco altri due fotogrammi in cui si nota l'inizio dell'incendio. Infine, un terzo fotogramma mostra il rogo che si sta sviluppando tra i fuochi d'artificio accesi a mezzanotte. Testimonianze e immagini saranno acquisiti per sviluppare le indagini e valutare se le conseguenze di quel razzo lanciato per festeggiare il nuovo anno possa essere considerata un'azione penalmente rilevante. Materiale utile sarebbe stato recuperato dai carabinieri anche nel punto in cui sarebbe stato acceso il razzo.
L'EMERGENZALa sala operativa dei Vigili del fuoco è stata allertata alle 23.50, quando nella Pedemontana la gente è uscita dalle case per festeggiare il nuovo anno con fuochi pirotecnici e botti. È a quell'ora, una decina di minuti prima della mezzanotte, che il rogo ha cominciato ad essere ben visibile.

Sono stati inviati a Budoia due squadre di pompieri partiti da Pordenone e Maniago, oltre a un'autobotte. Si temeva il peggio per via dell'orografia della zona, che rendeva ancor più difficoltose le operazioni di spegnimento, e il fatto che le fiamme potessero raggiungere alcune abitazioni. Una volta scongiurato il pericolo, la forestale ha garantito il presidio notturno. Con le prime luci dell'alba i Vigili del fuoco hanno chiesto l'intervento dell'elicottero della Protezione Civile. Era l'unico modo per raggiungere la zona impervia. In località Castaldia è stato quindi allestito un campo base. La Forestale ha montato un vascone che i pompieri riempivano in continuazione facendo la spola con due autobotti tra Castaldia e Aviano (a Piancavallo i rifornimenti idrici erano impossibili per via del ghiaccio). L'abile pilota dell'elicottero riempiva la benna con una manovra in hovering, con il velivolo sospeso a 10 metri sopra il vascone, e poi sganciava il carico sul versate della montagna aggredito dalle fiamme. 

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