Truffa milionaria, ora Gaiatto rivuole i suoi immobili

Mercoledì 26 Settembre 2018 di Cristina Antonutti
Fabio Gaiatto
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 Con una mossa inaspettata la difesa di Fabio Gaiatto, il 43enne di Portogruaro in carcere per la truffa milionaria della Venice Investment Group, fa ricorso al Tribunale del riesame di Pordenone per ottenere il dissequestro di case e appartamenti. Si tratta di un'istanza presentata in extremis, alla vigilia della scadenza dei termini e sulla quale la difesa non si sbilancia. L'avvocato Luca Ponti è prudente in questa fase. Fa capire che una volta davanti ai giudici potrebbe fare dietrofront, dipende da quello che troverà negli atti d'indagine a cui avrà accesso grazie dal ricorso. Ciò che conta, invece, è l'ordinanza che emetteranno i giudici del Tribunale della libertà di Trieste il 2 ottobre, quando si andrà a discutere sulle misure cautelari personali.
 
I SIGILLIIl sequestro preventivo degli immobili rappresenta una garanzia per le centinaia di risparmiatori che stanno denunciato il team della Venice Investment Group. Il gip Rodolfo Piccin ha disposto che vengano bloccati beni fino a un importo di 43.692.411 euro, ciò che Gaiatto dovrebbe restituire (su 72.369.872 euro raccolti per gli investimenti, ne sono stati restituiti 28.947.461). A questa somma vanno aggiungi 3,7 milioni (gli immobili acquistati con i proventi del presunto autoriciclaggio) e gli affitti incassati. I sequestri sono stati eseguiti sia nei confronti di Gaiatto che della moglie Najima Romani fino a un importo di 3,1 milioni. Ci sono abitazioni da 315mila euro a Lignano Riviera, appartamenti a Piancavallo e Lignano, case ed ex negozi tra Cordovado, Portogruaro, Jesolo, Pramaggiore, San Michele al Tagliamento e poi c'è il vecchio mulino di Pieve di Soligo (700mila euro il valore) che doveva essere trasformato nella Banca dei dogi. Si tratta di beni intestati allo Studio Holding doo, con sede in Croazia, il cui legale rappresentante è la Romani, che si trova ai domiciliari. Sotto sequestro, nei confronti di Venice Investment doo, ci sono anche un'auto e quote sociali di due società (il 15% della Friend Srl e il 40% della Hashtag Software House srl).
IL CELLULAREAl Tribunale del riesame si è rivolto anche l'assicuratore Moreno Vallerin di Due Carrare (Padova), a cui il gip ha revocato la misura cautelare dell'obbligo dimora in seguito all'interrogatorio reso e alla documentazione depositata dall'avvocato Chiara Maltese, con la quale l'indagato dimostra di aver ricevuto da Gaiatto soltanto i bonifici relativi ai rendimenti e non di aver mai percepito compensi in qualità di procacciatore di clienti, attività per la quale si è dichiarato estraneo.

Vallerin chiede il dissequestro del suo telefonino, per lui uno strumento di lavoro indispensabile.

Ultimo aggiornamento: 12:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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