PORDENONE - L’apertura della pesca in Friuli Venezia Giulia è diventata un caso politico. L’entrata in vigore della nuova legge regionale, che ha riformato l’intero settore della pesca sportiva e professionale nei fiumi e nei laghi friulgiuliani, varata della giunta Serracchiani, sta generando non pochi mal di pancia. Il centrodestra ha bocciato la normativa, mentre i pescatori sono sul piede di guerra. I malumori, che sono venuti a galla anche nel corso della riunione organizzata martedì sera a Zoppola dall’ex Ente tutela pesca alla quale erano presenti i rappresentanti di una quarantina di associazioni di pesca sportiva della Destra Tagliamento, hanno già spinto diversi pescatori a non rinnovare la propria licenza. Non ci sono numeri certi ma si stima che, rispetto al 2017, una buona metà, almeno per ora, lascerà in soffitta canne e lenze. Su circa 6mila licenze pare che poco più di 3mila siano state rinnovate. Nel mirino delle proteste gli scarsi ripopolamenti e i fiumi senza trote.
Ultimo aggiornamento: 09:04
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