PORDENONE - Sono 83 le persone denunciate nell'ultimo semestre all'autorità giudiziaria per false dichiarazioni sui redditi percepiti. L'operazione è della Guardia di Finanza di Pordenone e dell'Agenzia delle Entrate che hanno avviato un monitoraggio sui soggetti ammessi al «patrocinio a spese dello Stato», cioè l'istituto destinato a garantire un'adeguata tutela legale e difensivistica nei procedimenti giudiziari a favore dei soggetti meno abbienti.
Le persone denunciate risultavano essere state ammesse al patrocinio a spese dello Stato - e in alcuni casi avere già usufruito delle agevolazioni che ne derivano - sulla scorta di documentazione attestante un importo complessivo dei redditi non veritiero rispetto alla loro reale situazione, fattuale o dichiarativa; o avere omesso, negli anni successivi all'ammissione, di comunicare incrementi reddituali comportanti il superamento dei limiti imposti dalla normativa e che, conseguentemente avrebbero determinato l'immediata sospensione del beneficio.
L'indagine fa seguito alla firma di un recente protocollo, stipulato tra il presidente del Tribunale di Pordenone, il Comando provinciale della Guardia di Finanza e la direzione provinciale dell'Agenzia delle Entrate, finalizzato a razionalizzare e coadiuvare l'attività dei vari soggetti istituzionali, evitando duplicazioni di attività da parte degli uffici interessati alla verifica delle condizioni per l'accesso al beneficio.
Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 08:23
© RIPRODUZIONE RISERVATA Le persone denunciate risultavano essere state ammesse al patrocinio a spese dello Stato - e in alcuni casi avere già usufruito delle agevolazioni che ne derivano - sulla scorta di documentazione attestante un importo complessivo dei redditi non veritiero rispetto alla loro reale situazione, fattuale o dichiarativa; o avere omesso, negli anni successivi all'ammissione, di comunicare incrementi reddituali comportanti il superamento dei limiti imposti dalla normativa e che, conseguentemente avrebbero determinato l'immediata sospensione del beneficio.
L'indagine fa seguito alla firma di un recente protocollo, stipulato tra il presidente del Tribunale di Pordenone, il Comando provinciale della Guardia di Finanza e la direzione provinciale dell'Agenzia delle Entrate, finalizzato a razionalizzare e coadiuvare l'attività dei vari soggetti istituzionali, evitando duplicazioni di attività da parte degli uffici interessati alla verifica delle condizioni per l'accesso al beneficio.
