PORDENONE - «Dopo nove anni la sentenza del Tribunale civile di Trieste suona come una beffa, uno schiaffo alle vittime». La sentenza riguarda l'esplosione al poligono di tiro di Pordenone che il 1 novembre 2008 causò la morte di Fernando Toffolo (dopo due mesi di agonia) e provocò ustioni con invalidità anche oltre il 50% a Ettore Mei, direttore di Tiro, Liano Grizzo e Daniele Moras. Le parole sono dell'avvocato Arnaldo De Vito, legale di Mei, sono chiare non appena si delineano i contorni della sentenza: la causa civile ha riconosciuto un risarcimento a tutte le vittime dello scoppio, ma gli unici responsabili dell'accaduto, il presidente del Tiro a segno, generale Antonio Carrabba, e lo stesso Tiro a segno di Pordenone. «Sono entrambi soggetti certamente non in grado di far fronte ad alcun pagamento nei confronti dei danneggiati», sottolinea De Vito nel cui studio i legali delle vittime, Alberto De Zan per gli eredi di Fernando Toffolo (la moglie e il figlio con problemi di disabilità), Giancarlo Rizzieri di Rovigo per Liano Grizzo, Elena Benedetti per Daniele Moras, si sono riuniti «per decidere una linea comune da tenere di fronte ad una decisione che appare davvero inaccettabile».
Ultimo aggiornamento: 12:13
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