Electrolux, slitta il maxi piano: automazione, Porcia in fibrillazione

Giovedì 22 Novembre 2018 di Davide Lisetto
Electrolux, slitta il maxi piano: automazione, Porcia in fibrillazione
PORDENONE- Ancora prematuri i tempi per conoscere il piano industriale di Electrolux relativo ai prossimi due o tre anni. Il piano con i relativi investimenti di Stoccolma per le fabbriche italiane del gruppo è ancora in evoluzione e nn sarà reso noto entro la fine di quest'anno. L'incontro programmato al ministero dello Sviluppo economico per la prossima settimana infatti non contemplerà all'ordine del giorno il punto legato proprio al futuro piano degli investimenti. Il vertice ministeriale con il gruppo scandinavo degli elettrodomestici e le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici verterà sostanzialmente sul caso della fabbrica di Solaro (Milano) dove gli ammortizzatori sociali sono agli sgoccioli. Il contratto di solidarietà terminerà alla fine di quest'anno: senza il paracadute degli ammortizzatori si dovrebbe ricorrere ai licenziamenti visto che nella fabbrica milanese ci sono ancora quasi duecento esuberi. Si va comunque verso un accordo tra azienda e sindacato: il governo dovrebbe garantire la proroga di un anno degli ammortizzatori. Un modo per consentire all'impresa di gestire anche questa ulteriore situazione difficile che è in atto nello stabilimento che produce lavastoviglie.

MAXI-INVESTIMENTI Per il piano che dovrebbe riguardare gli investimenti in tutte le fabbriche del gruppo bisognerà invece attendere. Probabilmente - ma questo lo si saprà solo la prossima settimana - l'illustrazione da parte della multinazionale e il confronto sindacale slitterà alla seconda metà del prossimo mese di gennaio. Dalle poche indiscrezioni che sono finora circolate negli ambienti vicini all'impresa si sa che il piano sarà piuttosto importante e cruciale per il futuro delle fabbriche nei prossimi due o tre anni. Gli investimenti previsti dovrebbero essere piuttosto massicci anche perché all'interno del piano vi sarà tutta la partita dell'automazione. Un aspetto questo che riguarderà in modo particolare Porcia. Il tema della ulteriore robotizzazione della fabbrica infatti è uno di quelli che il sindacato ha cominciato a esaminare - seppure ancora in modo informale - nelle proprie sedi interne. Vi è poi la questione ancora irrisolta del numero degli esuberi: erano circa ottanta quelli rimasti dopo l'ultima cura dimagrante a suon di incentivi (fino a 70 mila euro lordi): alla luce della futura possibilità di utilizzare le norma della cosiddetta quota cento è possibile che alcuni dipendenti possano lasciare la fabbrica nei prossimi mesi abbassando il numero delle eccedenze. 

NIDEC-SOLE Entro l'anno dovrà essere affrontata anche la questione legata al futuro della Nidec Sole motors della Comina. Il sindacato dei metalmeccanici auspica che si apra il prima possibile un confronto con il vertice delal società. Già nel 2017 l'impresa si era impegnata a congelare la situazione legata ai circa duecento esuberi che erano allora stati ipotizzati. Negli ultimi mesi nella fabbrica di motori - occupa circa 400 addetti - si è lavorato regolarmente salvo alcuni brevi periodi interrotti dall'utilizzo di cassa integrazione. Inoltre, nella primavera scorsa il gruppo nipponico ha acquisito da Whirlpool tutta la filiera della produzione dei compressori per elettrodomestici dell'Embraco, esclusa la sede di Torino. Una maxi-acquisizione che di fatto ha consentito a Nidec di ricostruire la rete della produzione di motori e compressori che era della ex Acc. «Il problema - sottolinea la Fiom di Pordenone - è di prospettiva: dobbiamo capire in quali modelli di motore si intenda puntare e quali prospettive vi siano per la fabbrica di Pordenone rispetto al sito ungherese e agli altri siti del gruppo al fine di mantenere l'occupazione».


    
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