Tagli all'Electrolux, impiegati a rischio. Battaglia sul contratto di solidarietà: «Sospenderlo a gennaio»

Martedì 21 Novembre 2023 di Marco Agrusti
Tagli all'Electrolux, impiegati a rischio

PORDENONE - L'incubo di nuovi tagli al personale si abbatte ancora una volta sullo stabilimento Electrolux di Porcia, uno dei più grandi d'Italia e dal punto di vista degli uffici il più rappresentativo dello Stivale.

Sì, perché questa volta il timore non alberga in catena di montaggio. A rischiare, secondo il piano internazionale di razionalizzazione comunicato dall'azienda svedese, sarebbero più che altro gli impiegati. La decisione sarà formalizzata il 30 novembre, ma a Porcia c'è più di un segnale ed è concreto. La conferma arriva dalle rappresentanze sindacali interne alla fabbrica più importante del Pordenonese: la razionalizzazione del personale difficilmente rimarrà fuori dallo stabilimento di Porcia.

PREOCCUPAZIONE
Com'è noto, i vertici della multinazionale svedese hanno annunciato tremila esuberi a livello globale. Il 30 novembre, come confermano le sigle sindacali con un piede in azienda a Porcia, ci sarà il coordinamento del gruppo. In quella sede sarà fatta maggiore chiarezza in merito alla distribuzione territoriale degli esuberi. «Ma se si parla di impiegati - ha spiegato Walter Zoccolan della Rsu di fabbrica - Porcia non può essere fuori da questo ragionamento, dal momento che gli uffici sono concentrati proprio qui».


IL CONTRATTO
Con gli esuberi sullo sfondo che minacciano questa volta gli uffici, continua anche la battaglia sul contratto di solidarietà. Sempre nel coordinamento del 30 novembre, infatti, sarà presentata ai vertici aziendali una lettera. Nel documento, le parti sociali chiederanno di sospendere l'uso del contratto di solidarietà nel mese di gennaio, a patto che come accade ora si continui a lavorare sulle otto ore, cioè a tempo pieno.


Quello che preoccupa maggiormente è la congiuntura economica che per il prossimo anno non si può certo dire che sia al top. Anzi. I dati , già ora, confermano una secca frenata dell'economia regionale e soprattutto italiana. In calo sono le esportazioni e anche il Nordest arranca. In Friuli Venezia Giulia la discesa è intorno al 9,7 con un picco che si era già verificato nel secondo trimestre. Nel primo semestre del 2023, tanto per dare alcuni numeri, il valore delle vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia è stato pari a 9,5 miliardi con un ribasso pesante. Il Fvg ha riscontrato inoltre un calo del 9,2% del valore delle importazioni regionali; l'avanzo commerciale è diminuito (- 10,5%, da 4,2 a 3,8 miliardi). Nei primi sei mesi solo la provincia di Udine ha evidenziato una tenuta (il saldo rispetto al primo semestre 2022 è negativo, ma solo per 1,2 milioni). In contrazione pure le esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo mentre sono ancora in positivo macchinari e apparecchiature oltre ai prodotti alimentari.


A inizio novembre la scelta di fermare i reparti per un totale di due ore è stata firmata dalle sigle sindacali unificate. E allo sciopero con annessa assemblea ha partecipato anche la Rsu di fabbrica. «I dipendenti non possono nascondere le loro preoccupazioni di fronte alle scelte dell'azienda», aveva detto a margine Walter Zoccolan, rappresentante della Rsu di Porcia. All'ordine del giorno delle assemblee e alla base dello sciopero, l'utilizzo del contratto di solidarietà pur in presenza di una risalita dei volumi da oggi al 15 dicembre, quando lo stabilimento Electrolux di Porcia chiuderà per le festività natalizie per poi ripartire solamente a gennaio inoltrato.

Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 11:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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