Gruppo Electrolux: in Italia ci sono 373 esuberi come dipendenti, la metà nel quartier generale di Porcia

La comunicazione della multinazionale ai sindacati, a Susegana sono 46

Mercoledì 17 Gennaio 2024
Gruppo Electrolux: in Italia ci sono 373 esuberi come dipendenti, la metà nel quartier generale di Porcia

PORCIA/SUSEGANA - Le eccedenze del gruppo Electrolux, in Italia, complessivamente, in tutti gli stabilimenti, sono di 199 operai e 174 impiegati, per un totale di 373 addetti. Lo ha fatto sapere Roberto Zaami, segretario Uilm di Pordenone, che sta partecipando all'incontro-fiume con i vertici italiani della multinazionale svedese con al centro il piano di razionalizzazione del personale.

Per quanto riguarda lo stabilimento Electrolux di Susegana (Treviso), la multinazionale svedese ha individuato la presenza di 46 dipendenti in eccesso, sui 373 totali previsti in Italia.

L'incontro di gruppo con le organizzazioni e i delegati sindacali di tutti gli impianti italiani è in corso a Quarto d'Altino (Venezia) per l'illustrazione del nuovo piano di riorganizzazione. Più nel dettaglio, per la struttura trevigiana, la maggiore nel paese e al cui interno operano oggi circa 1.300 dipendenti, le figure eccedenti sarebbero 30 impiegati e 16 operai.

La maggior parte delle eccedenze annunciate oggi da Electrolux lavora nello stabilimento di Porcia (Pordenone) che produce lavatrici, dove ha anche la italiana della multinazionale svedese: si tratta di 73 esuberi tra gli impiegati, oltre ad ulteriori 13 che prestano servizio nella vicina Pordenone e 10 che si occupano dell'ufficio Sales: in quest'ultimo settore, alcune posizioni prestano servizio ad Assago (Milano).

Gli esuberi in tutta Italia

Electrolux ha inoltre chiarito le ricadute occupazionali in Italia del nuovo piano industriale di riorganizzazione in atto.

A darne notizia sono i sindacati Fim, Fiom, Uilm in un comunicato congiunto. «A Porcia e a Forlì, dove è in corso il contratto di solidarietà, abbiamo un esubero fra gli operai rispettivamente di 95 e di 70 persone; la maggior parte delle eccedenze deriva dal calo dei volumi, mentre circa una decina dal nuovo piano di riorganizzazione. - spiegano le sigle nella nota - Per quanto riguarda gli altri stabilimenti, fra gli operai a Solaro abbiamo 5 esuberi, a Cerreto 13 e a Susegana 17. Quindi in Italia fra gli operai contiamo 199 esuberi. Fra gli impiegati, invece, abbiamo 5 esuberi a Cerreto, 5 Solaro, 30 Susegana, 73 Porcia, 38 Forlì, 13 Pordenone, 10 sales localizzati prevalentemente in provincia di Milano. Quindi in italia fra gli impiegati contiamo 174 esuberi».

Per gli operai, nell'incontro odierno state confermate le 95 eccedenze annunciate già lo scorso mese di settembre e che sono ancora coinvolte nel contratto di solidarietà che scadrà a giugno. Per quanto riguarda la restante parte del piano complessivo degli esuberi in Italia, a Cerreto d'Esi (Ancona), dove si producono cappe aspiranti, sono stati individuati in esubero 5 impiegati e 13 operai; a Forlì (forni e piani cottura) 38 impiegati e 70 operai; a Susegana ( Treviso), dove si producono frigoriferi, 30 impiegati e 16 operai; a Solaro (Milano), specializzata nelle lavastoviglie, 5 impiegati e 5 operai. In totale, è stato dichiarato in esubero l'8% della forza occupazionale in Italia.

Licenziamenti, cosa succede ora

Electrolux ha dato la disponibilità a escludere i licenziamenti coatti e a gestire le suddette eccedenze attraverso accordi di uscite incentivate e subordinate al criterio della non opposizione individuale, quindi quelle che comunemente vengono dette uscite volontarie. Tuttavia, come sindacato «abbiamo avanzato alcune richieste per cui attendiamo risposte, quali: il ritiro della dichiarazione di esuberi nello stabilimento di Solaro in quanto contraddittoria rispetto alle intese pregresse; l'eliminazione della obbligatorietà dell'uscita per chi può agganciare la pensione; la introduzione del part time volontario e della ricollocazione interna come strumenti alternativi di gestione degli esuberi; l'impegno a incrementare il novero delle postazioni per i lavoratori con ridotte capacità lavorative; l'introduzione dell'outplacement a supporto di chi sceglierà di uscire; la revisione in meglio degli incentivi vigenti con una voce aggiuntiva per chi opta per l'uscita in tempi brevi; il confronto mensile con i delegati di stabilimento su tutti gli aspetti applicativi dell'accordo a partire dalle dinamiche produttive e occupazionali».

«Confidiamo che le questioni da noi poste possano ricevere risposta positiva già al prossimo incontro del 5 febbraio. In ogni caso diventa sempre più evidente la necessità di aprire un tavolo del settore degli elettrodomestici con il Governo, per salvaguardare la sopravvivenza stessa di un comparto votato alle esportazioni ma oggi in estrema difficoltà a causa sia della contrazione di mercato sia degli incrementi dei costi» concludono i sindacati.

Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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