Electrolux: anche la Fiom Cgil firma l'accordo, il piano dei licenziamenti può partire

Tra Porcia e Pordenone previsto l'addio per 86 dipendenti. Domani la fabbrica resterà chiusa, mancano i volumi

Giovedì 28 Marzo 2024 di Marco Agrusti
Electrolux: anche la Fiom Cgil firma l'accordo, il piano dei licenziamenti può partire

PORDENONE - C’è anche l’ultima firma che mancava, cioè quella della Fiom Cgil che nell’incontro del 21 marzo a Quarto d’Altino non aveva appoggiato il piano delle eccedenze presentato dall’azienda, non sottoscrivendo l’accordo. Ora possono partire i licenziamenti (su base volontaria) degli impiegati e dei dirigenti dell’Electrolux di Porcia inclusi nella lista della multinazionale.

Ieri, infatti, si sono svolte le assemblee in fabbrica e negli uffici, con i sindacati che hanno incontrato sia gli impiegati che gli operai.


LA PROCEDURA

Sono in tutto 86, tra Porcia e Pordenone, le figure incluse nel piano delle eccedenze. Nel dettaglio, si tratta di 66 impiegati e sette dirigenti nello stabilimento di Porcia e di altri 13 impiegati della sede di Pordenone. La procedura di allontanamento sarà volontaria e può già scattare. C’è tempo fino al 31 dicembre per realizzare i numeri dell’accordo e completare quindi il programma della multinazionale. «Anche noi come Fiom Cgil - ha detto la segretaria pordenonese, Simonetta Chiarotto - abbiamo firmato l’accordo sulle eccedenze volontarie. Lo abbiamo fatto dopo aver ascoltato sia gli operai che gli impiegati in fabbrica». Il “sì” che mancava è arrivato ieri mattina. 
Come funzionerà il meccanismo della non contrarietà al licenziamento? In breve, l’azienda dovrà provare prima altre strade. Nell’ordine, la rotazione lavorativa, la riqualificazione, il passaggio al part time e il cosiddetto outplacement. L’ultima istanza sarà quella dell’esodo volontario corroborato dall’incentivo. Si consentirà quindi l’esodo volontario degli impiegati con un incentivo fino a 72mila euro per chi non può “agganciare” la pensione durante la Naspi e ha almeno 8 anni di anzianità aziendale. Incentivo di 3mila euro per chi ha già i requisiti per la pensione, di 12mila per chi li raggiunge in 12 mesi, e di 25mila per chi li “aggancia” in due anni. In caso contrario, la prospettiva era quella della gestione centrale della crisi e anche dei licenziamenti. Con la formula coatta e non volontaria. «Molti impiegati - hanno spiegato ieri i rappresentanti sindacali presenti alle assemblee - hanno chiesto se sia possibile non aderire alla proposta di esodo volontario e ovviamente è così». 

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LA SITUAZIONE

Intanto lo stabilimento Electrolux di Porcia chiuderà - come anticipato nei giorni scorsi - già a partire da domani, quando gli operai non saranno in linea e inizieranno già le festività di Pasqua. È sempre tutto legato ai volumi, al mercato e al ritmo della produzione. La lavatrice è in crisi, lo è anche lo stabilimento dell’Electrolux di Porcia, che con la contrazione dei volumi e degli ordini che per il momento non si arresta vive in una specie di limbo da cui è difficilissimo uscire. Si continua a lavorare ancora su turni di sei ore e nell’anno nuovo non si è mai tornati - nemmeno per un giorno - al cosiddetto turno pieno, cioè quello sulle otto ore. Le date di chiusura sono quelle a ridosso di Pasqua e quelle vicine al 25 aprile, giorno della Liberazione.
Ieri le rappresentanze sindacali hanno incontrato anche gli operai di Porcia. È emersa la preoccupazione per la prosecuzione - o meno - del contratto di solidarietà. «Lo sapremo solamente dal 14 maggio», ha concluso la segretaria della Fiom, Simonetta Chiarotto. 

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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