Droga, presidi in prima linea: dovranno segnalare gli studenti

Mercoledì 14 Novembre 2018 di Marco Agrusti
Droga, i presidi dovranno fare le sentinelle antidroga
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PORDENONE -  «Dati allarmanti». La riunione di ieri in Prefettura è iniziata così, con una relazione letta da Maria Rosaria Maiorino, prefetto di Pordenone. Ad ascoltarla una quindicina di presidi, primi testimoni e responsabili della vita nelle scuole della provincia. I dati a cui si è riferita Maiorino riguardavano il consumo e lo spaccio di droga tra i banchi di scuola. E proprio i presidi sono stati chiamati in prima linea contro lo spaccio nelle scuole.  «Dai controlli che le forze di polizia hanno messo in campo nei primi mesi dell’anno scolastico - ha riferito il prefetto - abbiamo notato un fenomeno ampio, complesso, di natura emergenziale». A settembre una prima riunione in Prefettura aveva fatto parlare di stretta sui controlli. C’è stata, e ha permesso di dare delle dimensioni al problema: è importante, da non sottovalutare. Per questo ieri pomeriggio proprio i presidi degli istituti scolastici pordenonesi sono stati chiamati a rapporto: dovranno essere loro, prima di tutti, a segnalare l’uso di stupefacenti nelle aule delle scuole. 
ARRUOLATI
«I dirigenti scolastici - ha spiegato il sindaco Alessandro Ciriani, presente all’incontro - saranno chiamati a riferire ogni caso sospetto alle forze dell’ordine». Scendendo nel quotidiano, bisogna capire come faranno. Frugheranno nelle tasche degli studenti? Non possono farlo. Li inviteranno a svuotare gli zaini? Sconveniente, si rischiano scivoloni. «Le forze dell’ordine - ha illustrato l’assessore pordenonese alla Sicurezza, Emanuele Loperfido - hanno spiegato quanto sia facile individuare negli studenti i segni dell’uso di stupefacenti. Se dovessero notare sguardi assenti, comportamenti particolarmente sopra le righe o chiari segni di alterazione, i dirigenti dovranno chiamare le forze dell’ordine stesse. Così inizieremo ad affrontare l’emergenza». 
RAGAZZI PRECOCI
«Abbiamo notato - ha detto il prefetto - che l’età della prima assunzione di stupefacenti si è ulteriormente abbassata: si parte dai tredici anni. Spesso poi l’uso di droga è il veicolo per altri reati». All’incontro erano presenti anche il questore Marco Odorisio, nonché i vertici di polizia e carabinieri. «Abbiamo condiviso le linee d’intervento con tutti gli attori che risultano parte in causa in questa battaglia - ha proseguito Maiorino -: saranno fondamentali anche le famiglie, che dovranno parlare di più con i ragazzi e non considerarli solamente degli amici». I controlli di fronte alle scuole, ma anche a sorpresa tra i banchi, proseguiranno anche nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Ma parallelamente scatterà un piano condiviso con la Regione e il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza: «Prossimamente - ha annunciato Alessandro Ciriani - presenteremo un programma che studierò direttamente con gli esperti del settore». Riassumendo: più controlli nelle scuole con i presidi “arruolati” dalle forze dell’ordine, la richiesta di un super-macchinario per riconoscere la droga e un maxi-piano educativo. Tre fronti, uno più complicato dell’altro.
Marco Agrusti
Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 07:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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