Segni di torture, tagli provocati da armi affilate, forse machete, mutilazioni, tracce di proiettili e di esplosivo. È stata una morte lenta e atroce quella dei 9 italiani uccisi in Bangladesh, anche perché non sono stati raggiunti dal colpo di grazia. È quanto stabilito dalle autopsie eseguite oggi nel policlinico Gemelli di Roma.
Fra i nove nostri connazionali uccisi ci sono due imprenditori del Nordest: il 47enne, Cristian Rossi, di Feletto Umberto (Udine) e il collega Marco Tondat, 40enne imprenditore nel settore tessile di Cordovado (Pordenone). I due erano a cena nel locale teatro dell'assalto dei terroristi, l'Holey Artisan Bakery, con altri 3 amici.
Strage di Dacca, autopsia delle
Mercoledì 6 Luglio 2016
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