Consiglio regionale, proclamati i 48 tra riconferme e new entry: scalpitano i non eletti

Senza la preferenza di genere sono solo sette le donne entrate in aula. Due Patto Autonomia, due Lega, una Pd, Fdi, M5S e Verdi

Sabato 8 Aprile 2023 di Loris Del Frate
La nuova composizione del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia

La prima campanella suonerà tra una quindicina di giorni quando il nuovo consiglio regionale entrerà in aula. Ieri, però, è stato fatto il primo passo formale, la proclamazione degli eletti in base all'ordine dei voti scrutinati. Ora l'assise è composta e "benedetta" anche se ovviamente può ancora cambiare.
Solo che per poterlo fare a questo punto sarà necessario rivolgersi ai giudici del Tribunale amministrativo del Friuli Venezia Giulia.

Non ci sono state grandi sorprese rispetto ai nomi che circolavano nei giorni scorsi, segno che il ricontrollo dei verbali non ha prodotto cambiamenti determinanti.


MAGGIORANZA
La maggioranza di centrodestra potrà contare su 28 consiglieri oltre al presidente Massimiliano Fedriga. Tre consiglieri di Forza Italia (Michele Lobianco, Roberto Novelli, Andrea Cabibbo), otto della lista di Fratelli d'Italia (Markus Maurmair, Mario Anzil, Alessandro Basso, Claudio Giacomelli, Stefano Balloch, Cristina Amirante, Igor Treleani e Fabio Scoccimarro), otto della Lista Fedriga (Stefano Mazzolini, Mauro Di Bert, Moreno Lirutti, Edy Morandini, Simone Polesello, Carlo Grilli, Carlo Bolzonello, Diego Bernardis) e nove della Lega (Barbara Zilli eletta due volte dovrà optare, Mauro Bordin, Stefano Zannier, Alberto Budai, Lucia Buna, Elio Lio Miani, Antonio Calligaris e Giuseppe Ghersinich).


MINORANZA
Oltre al candidato presidente Massimo Moretuzzo un consigliere lo avrà la lista slovena (Marko Pisani), uno i 5Stelle (Pompea Maria Rosaria Capozzi), dieci il gruppo Pd (Francesco Martines, Francesco Russo, Nicola Conficoni, Andrea Carli, Massimiliano Pozzo, Manuela Celotti, Roberto Cosolini, Diego Moretti, Laura Fasiolo, Massimo Mentil, quattro vanno al gruppo del Patto per l'Autonomia (Enrico Bullan, Simona Liguori, Marco Putto e Giulia Massolino), uno a Furio Honsell (Open Fvg), e uno all'Alleanza Verdi Sinistra (Simona Pellegini).


TERRITORI
C'è subito da dire che chi sta peggio per quanto riguarda la rappresentatività in consiglio è la Destra Tagliamento. Non solo ha "perso" un consigliere di minoranza, dai 12 previsti (7 maggioranza e 5 minoranza ne ha 8 maggioranza e 4 minoranza) in più uno della minoranza è un consigliere udinese (Furio Honsell) che era anche capolista nella Circoscrizione del Friuli Occidentale.


L'ASSURDITÀ
Il Pd è risultato il quarto partito rispetto ai voti presi, dopo la Lega, Fratelli d'Italia e la Lista del Presidente. In realtà ha il gruppo più numeroso con 10 consiglieri, mentre la Lega ne ha nove. In realtà c'è da capire se Andrea Carli, eletto nel gruppo Pd, ma indipendente, resterà tra i Dem oppure andrà nel gruppo misto. In ogni caso non capita da nessuna parte che chi arriva quarto indossa la medaglia d'oro.


NUOVI VOLTI
Non è da escludere che possano entrare volti nuovi in aula. Ci sono due ipotesi. La prima è che Insieme Liberi di Giorgia Tripoli riesca a vincere il ricorso al Tar in quel caso potrebbero essere uno o forse due i consiglieri ad entrare e automaticamente potrebbero uscire l'unico di Open e uno del Pd. La seconda ipotesi è che il presidente Fedriga decida che i consiglieri che entrano in giunta si dimettano. In quel caso entrerebbero in consiglio i primi non eletti. Ultimo dato. L'assenza della preferenza di genere ha dato i suoi effetti. In un consiglio di 48 persone sono state elette otto donne. Per la verità sette, perchè la leghista Barbara Zilli è stata eletta sia nella Circoscrizione di Udine che in quella di Tolmezzo. Non sono certo tante, anzi. In giunta le quote rosa ne prevedono almeno tre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci