Gara di solidarietà record per la protesi di Ivan: raccolti 30mila euro

Venerdì 14 Dicembre 2018
Ivan Gottardi
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CORDENONS - Un anno e mezzo fa la scoperta del tumore alle ossa, un osteosarcoma - che Ivan Gottardi, 22enne con la grande passione per i motori, ha affrontato con dignità e coraggio, tra chemioterapia ed interventi chirurgici, sino all'amputazione di una delle gambe. Il giovane, nonostante il dramma, non si è mai perso d'animo. Ha capito sin da subito che la sua vita non sarebbe stata più come quella di prima, che avrebbe dovuto rinunciare alle sue passioni e ai motori in particolare. Il giovane, che l'altro era impiegato come meccanico in un'officina di San Quirino, ha capito che ad attenderlo ci sarebbe stato un lunghissimo periodo di riabilitazione e di sacrifici. « Camminare con una protesi sorride il 22enne non è un gioco: è come dover imparare tutto daccapo. Per me è stato come essere tornato neonato, senza un minimo di equilibrio». È vero che l'Azienda sanitaria 5 del Friuli Occidentale, subito dopo l'amputazione di uno dei due arti inferiori, ha dotato Ivan di una protesi, «ma non è calibrata e non è particolarmente adatta ai movimenti di un giovane come me. Necessito di un qualcosa di più sofisticato».
LA PROTESI
Ma una protesi che permetta certi movimenti e certi spostamenti ha un costo: si parla di circa 50mila euro. Una cifra che non è nelle disponibilità né di Ivan né della sua famiglia. Da qui, grazie al tam tam, partito da alcune amiche della madre, che si è fatto sempre più crescente, si è arrivati a rendere pubblico il problema di Gottardi. Per Ivan si è mobilitata l'intera comunità. La sua storia ha commosso quanti, in poco più di un mese e mezzo dalla partenza di una serie di iniziative per la raccolta fondi, gli hanno donato quasi 30mila euro. «È una cifra incredibile considera il 22enne di Cordenons che non avrei mai e poi mai pensato di raggiungere. Ho scoperto con grandissimo piacere che umanità e solidarietà esistono per davvero. Ho capito che non sono da solo e che ci sono tantissime persone che si stanno spendendo per me».
LA CASETTA
L'ultima iniziativa, in ordine cronologico, è la Casetta della solidarietà in piazza della Vittoria. «Nell'ambito delle iniziative natalizie sottolinea con piacere Ivan c'è stata questa idea: affianco alle casette standard spicca quella che, interamente gestita da volontari, è stata un po' pensata per me. Alla fine dei conti saranno un centinaio i volontari a gestirla: persone comuni e vip che a turno, sino al 6 gennaio, cucineranno e serviranno da bere. Il ricavato contribuirà ad acquistare la protesi». Gottardi sa benissimo che i suoi tempi di recupero non saranno brevi. «A marzo del prossimo anno il 22enne racconta senza troppi indugi saranno due anni da quando ho scoperto il tumore. Con fatica sto cercando di uscire da questo calvario e so perfettamente che la strada sarà in salita. Ma grazie a quanti mi stanno vicini, sono certo che il cammino sarà meno impervio del previsto. Rispetto agli inizi tutto è diverso: non sono più quel ragazzo anonimo, con una vita normale. Tutti mi conoscono e c'è davvero tantissima gente che mi vuole bene e mi vuole aiutare». I momenti di sconforto, però, non mancano. Non è facile, per adesso, accettare una vita trascorsa tra casa, letto, divano e ospedale. Ivan sa, però, che si tratta soltanto di un periodo transitorio. «Voglio tornare ad essere quello di prima, uscire con gli amici. Riprendermi la mia vita, quella di un 22enne. Mi piacerebbe tornare a correre in moto, quella moto da cross che, a causa dell'operazione, ho dovuto vendere». Per quanto riguarda la protesi, Gottardi non ha fretta: «È vero, adesso sono ancora nel tunnel, ma lo vedo come un ostacolo passato. Per recuperare ci vorranno pazienza e tanto allenamento, ma sono certo che ce la farò». Per contribuire a realizzare il sogno di Ivan è stato aperto un conto corrente bancario nell'ufficio postale di Cordenons: IT79L0760112500001035822541.
Alberto Comisso
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Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 11:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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