PORDENONE - Non sta tornando la scuola di una volta, quella delle maestre che bacchettavano (e non solo a parole) gli alunni per impartire la prima, vera, lezione di disciplina. Ma dopo l'avanzata del bullismo, culminata col tragico gesto della dodicenne pordenonese che si è gettata dalla finestra di casa, gli istituti della provincia sono tornati all'antico. E hanno ripreso a sospendere gli indisciplinati. In città come nell'hinterland, a Sacile e nel Sanvitese, in un mese sono fioccati provvedimenti disciplinari nei confronti degli alunni protagonisti di atti vandalici, certo, ma anche e soprattutto dei cosiddetti bulli.
In soli 30 giorni, infatti, tra capoluogo e provincia si sono sommate circa 10 sospensioni per motivi disciplinari. E la casistica parla di vetri infranti volontariamente, comportamenti violenti nei confronti di compagni di classe e veri e propri episodi di bullismo. La maggior parte degli episodi è avvenuta a Pordenone, ma il fermento decisionale si avverte anche in provincia.
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