Bancarotta da tre milioni di euro e reati fiscali, tra i sei amministratori indagati anche un uomo del clan dei Casalesi

Martedì 16 Marzo 2021
La Guardia di finanza di Pordenone

PORDENONE - La Guardia di Finanza di Pordenone ha denunciato sei persone per una bancarotta milionaria e reati fiscali nel settore dell'edilizia, rilevando anche numerose violazioni alla normativa antiriciclaggio. Sono state accertate distrazioni per 1,9 milioni di euro e imposte evase per 800 mila euro, importo per il quale è stato disposto il sequestro per equivalente. 

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ha scoperto che i quattro amministratori di una società di Fontanafredda dichiarata fallita nel 2018, succedutisi nel tempo, e altri due soggetti, che gestivano de facto la società, avevano determinato un aggravio del dissesto, pari a circa 3 milioni di euro, compiendo operazioni
di grave imprudenza per ritardare il fallimento della società, astenendosi dal chiederne il fallimento con grave colpa, oltre ad aver tenuto, durante i tre anni antecedenti, i libri e le altre scritture contabili prescritte dalla legge in maniera irregolare e incompleta.

Tra gli indagati vi è un personaggio vicino a sodalizi mafiosi  per reati di bancarotta e fiscali, già coinvolto in indagini di Autorità Distrettuali Antimafia di altre sedi. Si tratta di un siciliano ritenuto operante con il clan dei Casalesi e che attualmente è detenuto nella casa circondariale di Poggioreale.  L'uomo è stato denunciato in quanto, a seguito di una condanna emessa nel 2015 dalla Corte di Appello di Venezia per fattispecie simili, era stato sanzionato con la pena accessoria della durata di 10 anni dell'inabilitazione dall'esercizio di una impresa commerciale e dell'incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa, prescrizione del tutto ignorata avendo nuovamente avviato la «gestione», con le medesime illecite modalità, dell'azienda pordenonese.

Ultimo aggiornamento: 16:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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