«Sono italiana e badante»: le esodate
ora sfidano il "dominio" dell'Est

Martedì 16 Ottobre 2018
«Sono italiana e badante»: le esodate ora sfidano il "dominio" dell'Est
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PORDENONE -  Indipendentemente dalla nazionalità, negli ultimi anni sta emergendo un problema che rischia sempre più spesso di minare il rapporto di fiducia tra chi offre la sua manodopera (le badanti) e chi ne ha necessità (le famiglie con un anziano da assistere): non sono più così rari, infatti, i casi in cui i collaboratori domestici a tempo pieno sono sorpresi a rubare o a raggirare gli anziani che invece sarebbero teoricamente chiamati a sorvegliare e ad accudire amorevolmente.

L'ultimo episodio è stato raccontato dalle cronache pochi giorni fa: a finire nei guai sono stati due badanti, un uomo e una donna, denunciati dai carabinieri della stazione di Fontanafredda per due distinti furti, messi a segno in entrambi i casi ai danni degli anziani che avrebbero dovuto proteggere. Nel dettaglio, si è trattato di una 41enne, sposata, di Pordenone, e un romeno di 51 anni residente a Maniago, anch'egli coniugato. Avevano rubato soprattutto gioielli. Ecco perché in Comune a Pordenone è nata l'idea di istituire il registro delle badanti. La proposta, che si concretizza in una mozione, arriva da Fratelli d'Italia: si vorrebbe far nascere una specie di lista bianca comunale alla quale ogni assistente a domicilio dovrebbe iscriversi per poter poi firmare un regolare contratto di lavoro con la famiglia alla ricerca di una badante. Il registro comunale permetterebbe, secondo i promotori, di scremare l'offerta di lavoro, escludendo di fatto chi in passato si è già macchiato di reati. Il registro in questione esiste già in altri Comuni d'Italia e tra i requisiti necessari all'iscrizione c'è proprio l'assenza di condanne penali o di procedimenti pendenti. Si tratterebbe di un primo modo per tutelare gli anziani da eventuali ladri e truffatori.
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