Bad Religion in Friuli: «Il punk è vivo
mentre il giornalismo sta morendo»

Mercoledì 29 Giugno 2016 di Valentina Silvestrini
Bad Religion in Friuli: «Il punk è vivo mentre il giornalismo sta morendo»
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AZZANO DECIMO - Ne hanno per Donald Trump, la musica dance e i giornalisti. Caustici, provocatori e politicamente impegnati arrivano in Italia i Bad Religion, band che ha fatto la storia del punk rock californiano, capace di rinascere più volte e ciascuna volta generando album diventati pietre miliari del genere. Giovedì sera saranno sul palco della Fiera della Musica ad Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, e venerdì 1 luglio al Market Sound di Milano «Una longevità dovuta al fatto che «Brett  (Gurewitz alla chitarra, ndr) e Greg (Graffin voce, ndr) hanno scritto buoni pezzi. Motivo per cui ancora esistiamo; e ne continuano a scrivere!» rivela Brian Baker, chitarrista della band già membro dei Minor Threat.
- Il punk hardcore ha contribuito a una svolta epocale dell'intera società. Esiste oggi un genere musicale capace di un simile impatto? «Per la verità anche la cultura dei dj e della musica elettronica/dance sfortunatamente lo ha avuto, di certo questo la qualifica un fattore di innovazione globale come il punk rock, ma non credo sia necessario prestarci attenzione. È solo rumore di sottofondo per persone a cui di fatto non piace la musica».
- Nel 1992 con l'album Generator i Bad Religion hanno preso posizione contro Bush e la Guerra nel Golfo. Da allora il Medioriente è ulteriormente esploso e a breve sarete chiamati a votare il nuovo presidente degli Usa...
«Voterò il candidato che non è un razzista, xenofobo, bamboccio narcisista e che ignora completamente cosa facciamo».
- Il punk è il genere su cui più di ogni altro ci si è chiesti se fosse morto o meno... «Per quanto mi riguarda, non è mai morto. Le sole persone che sembrano essersi arrovellate sulle tante morti e risurrezioni del punk sono i giornalisti, cosa che trovo deliziosamente ironica considerando la direzione che questa professione ha preso...».
- Che tipo di concerto porterete in Italia? «Ai festival cerchiamo sempre di suonare selezioni di ogni fase della nostra storia musicale. È importante per noi rendere onore ai pezzi vecchi che ci hanno permesso di arrivare dove siamo oggi, ma anche dare un quadro generale su tutta la nostra carriera a chi ci ascolta per la prima volta».
Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 09:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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