Le tensioni tra i Sikh preoccupano il prefetto. Scatta il dispositivo di sicurezza, Pasiano "blindata"

Convocato d'urgenza ieri mattina il Comitato ordine e sicurezza pubblica

Venerdì 8 Settembre 2023 di Susanna Salvador
Le tensioni tra i Sikh preoccupano il prefetto. Scatta il dispositivo di sicurezza, Pasiano "blindata"

PASIANO - L’escalation di accadimenti correlati alle tensioni interne alla comunità sikh di Pasiano ha fatto scattare l’allarme anche in Prefettura, tanto che il rappresentante del Governo Domenico Lione ha convocato d’urgenza ieri mattina il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica alla presenza delle sole forze dell’ordine. L’incendio doloso di due auto, una di proprietà di Singh Satwinder Baiwa, 59 anni, consigliere dell’associazione Guru Nanak Dev Ji di Pasiano (responsabile del tempio sikh dello stesso paese) e presidente nazionale dell’Unione sikh Italia; l’altra della giovane figlia Satvir Kaur Bajwa, universitaria iscritta alla facoltà di Infermieristica - ha fatto alzare nuovamente l’asticella della sicurezza: il prefetto ha infatti deciso che sarà riproposto il modello messo già in atto ad agosto, quando il tempio sikh era stato chiuso e le forze dell’ordine avevano presidiato la zona per evitare possibili disordini con conseguenze sull’ordine pubblico. «L’attenzione delle forze di polizia è e rimarrà alta», ha sottolineato Lione, che ha atteso meno di 24 ore per prendere nuovamente in mano la questione per evitare che diventi incandescente.


LE INDAGINI
Il fascicolo sull’incendio doloso delle due auto è da subito finito in Procura: saranno i carabinieri a cercare di dare un volto e un nome a chi ha dato fuoco ale due vetture, senza dimenticare che gli agenti della Digos della questura da mesi tengono sott’occhio la situazione.

Il procuratore facente funzioni Maria Grazia Zaina ha affermato che si indaga in tutte le direzioni, senza scartare al momento alcuna ipotesi. Non è difficile ipotizzare che trovare i colpevoli sarà un’impresa a dire poco ardua: non ci sono testimoni, non ci sono telecamere e la speranza di trovare impronte digitali sui barattoli pieni di benzina abbandonati davanti al furgone di Singh Satwinder Baiwa, è ridotta a un lumicino. E non bastano le reciproche accuse per dipingere il volto di un colpevole.


I DOCUMENTI
Un altro episodio venuto alla luce risale a martedì, quando quattro persone, tra cui il vice presidente dell’associazione pasianese Guru Nanak Dev Ji (responsabile del tempio sikh dello stesso paese) Avtar Singh e la mediatrice Karanjit Kaur mediatore, sono andati nello studio del commercialista che segue la parte amministrativa della stessa associazione, e quindi del luogo di preghiera. «Abbiamo chiesto di vedere, come nostro diritto, i libri dei soci, lo statuto, i bilanci», spiega la mediatrice. Tutti i documenti che raccontano nomi, numeri e contabilità di un sodalizio che secondo la parte “avversa” a quella che gestisce il tempio, «ha autoeletto un direttivo che da 23 anni vede ai vertici le stesse persone. Nel 2016 - prosegue Karanjit Kaur - in una lettera è stato messo nero su bianco che non appena fosse terminato il pagamento del mutuo per il tempio, si sarebbe cambiato il direttivo davanti alla comunità». Ma non è ancora accaduto, nonostante da gennaio il mutuo sia stato estinto. Il commercialista era assente, e dopo un “siparietto” durato alcuni minuti, ha fatto sapere di non avere nulla di quanto chiesto e che se il gruppo di 4 persone non se ne fosse andato, avrebbe chiamato i carabinieri. Karanjit Kaur racconta che da tempo non esce più da sola perchè teme per la sua incolumità: «Sono stata minacciata e ho denunciato quanto mi è accaduto alle forze dell’ordine. Non si fidano più a lasciarmi girare senza qualcuno che mi accompagni». Testimonianze, diverse, quelle raccolte tra mercoledì e ieri, che narrano la loro verità, ma dipingono senza sbavature una realtà fatta di fratture insanabili provocate da lacerazioni che hanno un sapore amaro come il fiele e insidioso come i soldi.

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