FRIULI VENEZIA GIULIA - L'assessore regionale alle autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Paolo Panontin, della lista "Cittadini" di centrosinistra, e l'ex assessore e attuale consigliere regionale Elio De Anna (Fi), sono indagati per il reato di peculato, falso e truffa, in relazione a un presunto utilizzo irregolare delle automobili di servizio. L'indagine sarebbe nata da alcuni accertamenti eseguiti sui fogli di viaggio delle auto blu utilizzate dai due politici: Elio De Anna quando era assessore nella giunta di centrodestra, Panontin in quella in carica. Nei controlli figurerebbero chilometri percorsi indebitamente.
Nell'indagine, per la quale la Procura della Repubblica di Trieste ha inviato l'avviso di conclusione, sono coinvolti anche l'autista degli assessori e una segretaria. L'autista, in particolare, è accusato di aver parcheggiato l'auto blu nella propria abitazione, invece che in una rimessa della Regione, una volta accompagnati a casa gli assessori, entrambi residenti in provincia di Pordenone. Alla dipendente regionale si imputa, invece, la compilazione di una dichiarazione di chiamata in servizio per ottenere la sospensione da parte del giudice di pace della sospensione della patente all'autista per eccesso di velocità. I due indagati hanno affermato di aver utilizzato le auto di servizio in maniera «corretta e consona al regolamento», e di aver certificato correttamente ciò che avveniva.
Ultimo aggiornamento: 13:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nell'indagine, per la quale la Procura della Repubblica di Trieste ha inviato l'avviso di conclusione, sono coinvolti anche l'autista degli assessori e una segretaria. L'autista, in particolare, è accusato di aver parcheggiato l'auto blu nella propria abitazione, invece che in una rimessa della Regione, una volta accompagnati a casa gli assessori, entrambi residenti in provincia di Pordenone. Alla dipendente regionale si imputa, invece, la compilazione di una dichiarazione di chiamata in servizio per ottenere la sospensione da parte del giudice di pace della sospensione della patente all'autista per eccesso di velocità. I due indagati hanno affermato di aver utilizzato le auto di servizio in maniera «corretta e consona al regolamento», e di aver certificato correttamente ciò che avveniva.