Finisce in cella il Ciccio, "re" dello spaccio nella stazione di Mestre

Venerdì 3 Agosto 2018 di Paola Treppo
Finisce in cella il Ciccio, "re" dello spaccio nella stazione di Mestre
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SACILE / MESTRE - I carabinieri dell’aliquota Radiomobile di Sacile hanno eseguito questa mattina, venerdì 3 agosto, l’ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Venezia, Barbara Lancieri, nei confronti di Youssef Safri detto Ciccio, 40enne algerino, domiciliato a Mestre, nullafacente, pregiudicato. L’uomo è stato rintracciato a Vercelli e portato in carcere, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
 
Le indagini
L'arresto arriva a seguito di una indagine avviata lo scorso mese di marzo dai militari del Radiomobile di Sacile che allora avevano eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari, allora emessa dal Gip di Pordenone su richiesta del pm Carraturo, nei confronti di 5 giovani pregiudicati di Sacile ritenuti responsabili di cessione di sostanze stupefacenti, tra cui eroina, marijuana e cocaina a favore di una novantina di persone, tutte segnalate alle competenti prefetture, residenti in provincia di Pordenone, Treviso e Venezia.
 
Nel corso delle indagini erano stati individuati e arrestati 3 dei loro fornitori o corrieri della droga. Youssef in particolare era stato arrestato in flagranza di reato il 28 aprile 2017 a Mestre, in possesso di circa 20 grammi di eroina. 

500 cessioni di eroina e cocaina, 6 kg di hashish
I successivi accertamenti svolti sul suo conto dai carabinieri sacilesi, coordinati dal pm Alessia Tavernesi della Procura della Repubblica di Venezia, dimostrarono che proprio Youssef era uno dei principali riferimenti per l’acquisto della droga da parte degli spacciatori della cittadina sul Livenza. Nei suoi confronti sono state dimostrate oltre 500 cessioni di eroina e cocaina in favore di 16 consumatori residenti in provincia di Venezia e Treviso, oltre a 6 kg di hashish venduti per un corrispettivo di circa 12.000 euro a un 35enne di Pordenone. L'attività illecita abbraccia un arco temporale che va dall'ottobre del 2016 all'aprile 2017.
 
Il gergo de il "Ciccio"
Youssef svolgeva un’attività di spaccio continua, in grado di soddisfare le richieste di chiunque si rivolgesse a lui in termini di qualità e quantità di stupefacenti. Le cessioni avvenivano prevalentemente nei pressi della stazione dei treni di Mestre per agevolare anche coloro che non conoscevano la sua dimora e raggiungevano Mestre in treno. L'uomo usava numerose utenze telefoniche e un linguaggio in codice: “bella” per la cocaina e “brutta” per l’eroina, e “siamo in …” per indicare il quantitativo di dosi richiesto dal cliente.
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