Alette di pollo scadute: sequestrate
50mila pizze in un'azienda di Meduno

Giovedì 10 Maggio 2012 di Davide Lisetto
Una pizza appena sfornata (pizza.it)
PORDENONE - L’indagine della guardia di finanza del Veneto che ha portato a scoperchiare un gigantesco business di prodotti alimentari quasi scaduti arrivata fino alla Roncadin di Meduno, nel Pordenonese. Gli inquirenti hanno scoperto che una società della provincia di Vicenza commerciava pesce e carni bianche (che sarebbero state in pessime condizioni igienico-sanitarie) destinate alla trasformazione in mangimi animali. I prodotti sarebbero stati invece venduti e destinati, in particolare, a mense di anziani e studenti.



La ditta, secondo la finanza, non avrebbe dovuto operare in quanto le era stata revocata la licenza a causa delle condizioni igieniche del laboratorio. Invece, sempre secondo le indagini, si era trasformata in laboratorio abusivo per la trasformazione dei prodotti. Gli inquirenti hanno individuato otto ditte all’ingrosso collegate al laboratorio i cui titolari sono stati denunciati per reati che vanno dal commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate, alla vendita di sostanze non genuine o in cattivo stato di conservazione.



Tra i clienti della società vicentina c’era anche la Roncadin di Meduno, l’azienda della famiglia Roncadin che produce pizze surgelate. Oltre tre mesi fa gli uomini della finanza, arrivati in azienda, hanno sequestrato 1.600 chilogrammi di alette di pollo surgelate che erano destinate a farcire 54mila pizze dirette verso mercati esteri. «Quando c’è stato il sequestro - ha spiegato ieri Edoardo Roncadin, patron della Bo-Frost e della Roncadin, nella quale amministratore delegato è il figlio Dario - ci è stato comunicato che il nostro fornitore non era più in possesso del cosiddetto bollino europeo che devono avere le società alimentari che esportano carne e pesce oltre i confini europei. Ciò che è strano, però, è che quando le autorità sanitarie gli avevano revocato la licenza, come clienti non siamo stati avvisati di nulla, salvo poi trovarci di fronte al sequestro dei finanzieri».



La Roncadin ha immediatamente cambiato il fornitore: da tre mesi le alette di pollo arrivano infatti da un’azienda tedesca. Nello stabilimento di Meduno restano le oltre 50mila pizze sequestrate. «Per sicurezza - continua Roncadin - noi abbiamo fatto svolgere su tutti i campioni analisi di laboratorio da parte di diversi istituti certificati, tra i quali anche l’Università di Padova. I risultati delle analisi hanno dimostrato che tutto è conforme alle normative sui prodotti alimentari». Tanto che la società aveva anche ipotizzato una richiesta di danni al fornitore veneto: è chiaro che dopo oltre tre mesi di sequestro le pizze non sono comunque più commerciabili. «Non vorrei - sostiene Roncadin - che per quanto ci riguarda tutto si riduca alla mancanza del cosiddetto "bollino" di conformità da parte del nostro fornitore. Certo se lo avessimo saputo avremmo preso provvedimenti per tempo».
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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