Ex fiera, guerra aperta. Ciriani duro: «Conficoni ha fatto tagliare 100 olmi e nessuno ha detto nulla»

Il primo cittadino su Facebook attacca l’ex assessore all’Ambiente e l’associazione Panorama di Gianni Furlan si schiera con il progetto

Sabato 22 Luglio 2023 di Loris Del Frate
Ex fiera, guerra aperta. Ciriani duro: «Conficoni ha fatto tagliare 100 olmi e nessuno ha detto nulla»

PORDENONE - Oramai sugli alberi dell'ex fiera è guerra senza frontiere. Sta circolando di tutto sui social, a seconda del gruppo di appartenenza. C'è la battaglia delle foto. Chi vuole salvare gli alberi pubblica immagini del sito tutto verde che sembra la foresta pluviale, chi invece appoggia il progetto del sindaco ne posta altre, sempre della stessa area, che invece paiono il deserto. Come dire che la vicenda sta sfuggendo di mano. Battute e risposte sono diventate guerra per bande di appartenenza. Lo stesso sindaco, Alessandro Ciriani, ha deciso di dare un colpo a Nicola Conficoni, pubblicando su Facebook una foto di alcuni degli alberi di via Montereale che oramai non ci sono più.

Sotto un piccato commento.


Gli olmi

«Questi - scrive il primo cittadino - sono alcuni dei più di 100 olmi abbattuti nel 2016 con il beneplacito del signor Conficoni e il silenzio dei benpensanti. Quando tagliare gli alberi per fare spazio ad una struttura sbagliata, senza ripiantarne uno, senza parcheggi e senza un briciolo di area verde (ma con un mare di cemento) andava bene e non generava polemiche e non occupava le pagine dei giornali. Adesso avremmo potuto avere una meravigliosa area verde in via Montereale e un ospedale nuovo in Comina. Nota a margine - conclude - 35 dei più di 100 olmi abbattuti furono salvati in extremis dalla mia amministrazione (Simone Polesello): vincemmo le elezioni su Pedrotti e Conficoni e riuscimmo a espiantarli e spostarli su altre aree. Giusto per ricordarvi di chi fidarvi». Un pugno nello stomaco. E pensare che lo stesso sindaco sulla vicenda aveva garantito un low profile (profilo basso), almeno per qualche giorno. «Anche noi stiamo raccogliendo materiale: foto, documenti, registri, testimonianze e tanto altro. Anche noi abbiamo tutto quello che ha Baccichet (ha organizzato l'incontro di lunedì prossimo con Legambiente ndr) e pure di più. Per ora, però, teniamo un profilo basso, poi tra 4-5 giorni mostreremo tutto». Un'altra operazione verità.


Associazioni

Ma il Centrodestra deve aver messo in moto anche le associazioni "amiche". Dalla Panorama del presidente Gianni Furlan è arrivata una nota. «La Panorama - scrive - è una radicata e storica associazione che raccoglie tanti pordenonesi. Crediamo dunque di rappresentare la voce di tanti concittadini e desideriamo esprimere il nostro pieno apprezzamento per il progetto di rigenerazione dell'ex Fiera. È persino superfluo - scrive Furlan - sottolineare il dolore per gli alberi che devono essere abbattuti, come del resto è accaduto in passato per altre opere ascrivibili a questa e alla amministrazioni prima di questa. Ma a noi non interessa il colore politico e attribuiamo i nostri pareri il base ai benefici per la nostra amata Pordenone e per tutti i giovani sportivi che in tutte queste opere si sentono rappresentati. I pordenonesi di oggi e di domani - conclude Furlan - hanno tutto il diritto a una città che si rinnova e che permetta loro di svolgere in sicurezza l'attività sportiva. Abbiamo visto e studiato il progetto e abbiamo altresì constatato che non tutti gli alberi saranno tagliati. Pordenone è una città verde dove alberi, parchi e aree naturali non mancano, anche molto vicino all'ex fiera». Per la Panorama, dunque, via libera alla motosega.

Tigli dell'ex Fiera: le spallate al Comune e le carte del sindaco

L'opposizione

In attesa dell'incontro di lunedì che potrebbe portare indicazioni interessanti a favore di chi gli alberi li vuole lasciare in piedi, all'attacco vanno ancora Marco Salvador e Nicola Conficoni. «La preoccupazione con cui il sindaco Ciriani sta cercando di dimostrare che i tigli nell'ex fiera hanno meno di 70 anni, attesta come il parere della Sovrintendenza non sia interpretabile. La sua testardaggine rischia di far perdere alla città i fondi del Pnrr. Invece di accanirsi contro gli alberi, il primo cittadino farebbe meglio a presentare un nuovo progetto che tenga conto del vincolo sulle storiche piante, come richiesto da comitati e associazioni. Quanto sta accadendo mette in luce le responsabilità politiche di chi avrebbe dovuto tenere sotto controllo l'iter dell'intervento.  Dopo lo stadio di calcio in zona esondabile, il parcheggio sotterraneo in piazza della Motta, la comunità energetica in Fiera e il parcheggio in piazza del Popolo, siamo di fronte all'ennesima brutta figura della neo assessora regionale Cristina Amirante. La Giunta superi la sua pesante eredità coniugando il miglioramento degli impianti sportivi con la tutela del verde».

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