PADOVA - Dopo una lunga assemblea, svoltasi nella sede del gruppo editoriale Zanardi di via Venezuela, la maggioranza dei dipendenti della società ha scelto la costituzione in cooperativa: i sì sono stati 73 su 103 voti.
Oltre ai lavoratori dell'azienda di Giorgio Zanardi suicidatosi a causa della crisi, presenti anche Devis Rizzo, responsabile del settore Produzione e Lavoro di Legacoop Veneto - che ha accompagnato tutto il percorso, da quando si è profilata l’ipotesi della costituzione in cooperativa - e Mario Grillo, ad del gruppo editoriale.
Dopo il caso di workers buy out della D&C Modelleria, società cooperativa di Vigodarzere nata dal fallimento dell’ex Modelleria il Quadrifoglio e associata a Legacoop, quello della Zanardi è un ulteriore caso di azienda padovana in crisi (è stata presentata al Tribunale di Padova la richiesta procedura di concordato) che vede i propri dipendenti pronti a rilevarla diventando di fatto imprenditori di se stessi.
«A giorni - ha precisato Rizzo - avverrà la stipula dell’atto costitutivo davanti al notaio, che vedrà la nascita di una società cooperativa costituita da dipendenti della Zanardi e sarà inizialmente composta da un gruppo ristretto di soci».
Mission primaria sarà iniziare una serie di trattative con i consulenti dell’azienda per stabilire quanto prima tempi e modalità per rilevare strumenti e macchinari, sulla base di un’analisi preventiva del fabbisogno. Comincia così un percorso dall’esito non certo scontato e i cui primi risultati potranno essere misurati solo intorno alla fine del 2015.
«Come Legacoop Veneto abbiamo valutato positivamente la fattibilità del progetto - prosegue Rizzo -. Ora si tratta di approfondirne i dettagli e reperire i fondi necessari all’avvio della produzione: ricorreremo all’anticipo dell’indennità di mobilità dei soci che sarà messo a capitale, ma ci avvarremo anche degli strumenti finanziari del sistema cooperativistico di Legacoop e delle risorse disponibili presso gli investitori istituzionali».
«Il lavoro svolto sul caso Zanardi - ha sottolineato l’assessore regionale all’Economia Maria Luisa Coppola - è parte di un progetto più complessivo della Regione e di Unioncamere del Veneto, che mira proprio a promuovere e a incentivare per le aziende in crisi operazioni di workers buy out quali alternative al ricorso tradizionale agli ammortizzatori sociali. La Regione è pronta a fare la sua parte anche investendo del caso la propria finanziaria Veneto Sviluppo».
Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 07:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA Oltre ai lavoratori dell'azienda di Giorgio Zanardi suicidatosi a causa della crisi, presenti anche Devis Rizzo, responsabile del settore Produzione e Lavoro di Legacoop Veneto - che ha accompagnato tutto il percorso, da quando si è profilata l’ipotesi della costituzione in cooperativa - e Mario Grillo, ad del gruppo editoriale.
Dopo il caso di workers buy out della D&C Modelleria, società cooperativa di Vigodarzere nata dal fallimento dell’ex Modelleria il Quadrifoglio e associata a Legacoop, quello della Zanardi è un ulteriore caso di azienda padovana in crisi (è stata presentata al Tribunale di Padova la richiesta procedura di concordato) che vede i propri dipendenti pronti a rilevarla diventando di fatto imprenditori di se stessi.
«A giorni - ha precisato Rizzo - avverrà la stipula dell’atto costitutivo davanti al notaio, che vedrà la nascita di una società cooperativa costituita da dipendenti della Zanardi e sarà inizialmente composta da un gruppo ristretto di soci».
Mission primaria sarà iniziare una serie di trattative con i consulenti dell’azienda per stabilire quanto prima tempi e modalità per rilevare strumenti e macchinari, sulla base di un’analisi preventiva del fabbisogno. Comincia così un percorso dall’esito non certo scontato e i cui primi risultati potranno essere misurati solo intorno alla fine del 2015.
«Come Legacoop Veneto abbiamo valutato positivamente la fattibilità del progetto - prosegue Rizzo -. Ora si tratta di approfondirne i dettagli e reperire i fondi necessari all’avvio della produzione: ricorreremo all’anticipo dell’indennità di mobilità dei soci che sarà messo a capitale, ma ci avvarremo anche degli strumenti finanziari del sistema cooperativistico di Legacoop e delle risorse disponibili presso gli investitori istituzionali».
«Il lavoro svolto sul caso Zanardi - ha sottolineato l’assessore regionale all’Economia Maria Luisa Coppola - è parte di un progetto più complessivo della Regione e di Unioncamere del Veneto, che mira proprio a promuovere e a incentivare per le aziende in crisi operazioni di workers buy out quali alternative al ricorso tradizionale agli ammortizzatori sociali. La Regione è pronta a fare la sua parte anche investendo del caso la propria finanziaria Veneto Sviluppo».