PADOVA - Un gruppo di ricercatori dell'Università di Padova ha messo a punto un nuovo metodo di analisi delle reti di geni mutati che permette di individuare alterazioni genetiche importanti legati ad una rara forma di leucemia. Il team di ricercatori, guidato dalla professoressa Stefania Bortoluzzi, del Dipartimento di Medicina Molecolare, in collaborazione con un gruppo di ematologi finlandese diretto dalla professoressa Satu Mustjoki, ha scoperto nuovi geni e funzioni alterati nella leucemia linfocitica granulare (LGL) a grandi cellule T. Si tratta di una patologia estremamente rara, spesso associata a malattie autoimmuni o a infezioni virali pregresse, le cui cause non sono ancora ben note. «Il nostro gruppo - spiega Bortoluzzi - ha analizzato i dati di sequenziamento genomico del più grande gruppo di pazienti con LGL mai studiato (19, in gran parte finlandesi, ma anche di altre nazioni).
Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 11:04
© RIPRODUZIONE RISERVATA Quando si sequenzia il genoma delle cellule tumorali, le alterazioni presenti sono moltissime, anche centinaia o migliaia in ogni paziente: la sfida è identificare quelle che realmente rappresentano le cause primarie della malattia».