Tumore fantasma scovato e distrutto nella "prigione di gelo": ragazza guarita

Mercoledì 14 Marzo 2018
L'intervento di crio-ablazione a Padova
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PADOVA - Un tumore renale fantasma, scovato grazie all'impiego di sofisticati approcci di tipo diagnostico-terapeutico, è stato costretto in una prigione di ghiaccio e le cellule malate, finite ibernate, sono morte per esplosione.
Il cancro è stato letteralmente distrutto in anestesia locale, senza la necessità di intervento chirurgico. Così è guarita una studentessa universitaria di 20 anni, che sembrava affetta da ipertensione primaria, e per questa curata con somministrazione farmacologica. In realtà la sua pressione alta era secondaria, ovvero dovuta a una malattia a monte che le équipe di Clinica medica 4 e dell'Istituto di Radiologia dell'Azienda ospedaliera universitaria, ovvero i rispettivi direttori Gianpaolo Rossi e Diego Miotto insieme con i collaboratori Giuseppe Maiolino, Michele Battistel, Giulio Barbiero e Valeria Bisogni, hanno scoperto essere un reninoma, diagnosticato e curato senza lasciar traccia.

Difficilissimo da individuare perchè molto piccolo (otto millimetri) e mimetizzatosi all'interno del rene destro, il tumore che aveva colpito questa giovane donna è considerato rarissimo: individuato per la prima volta sessant'anni fa, da allora in tutto il mondo ne sono stati diagnosticati 102 casi, 4 dei quali a Padova, 2 nell'arco di 35 anni, gli altri 2 negli ultimi 3 grazie ai progressi della tecnica.
Come? Utilizzando un nuovo metodo di misurazione della renina, enzima secreto dalle cellule del rene. Dopodichè si è proceduti a crio-ablazione, ovvero a eliminazione del cancro grazie all'impiego del ghiaccio. Un sottile ago è stato inserito nel rene della giovane stesa su un fianco...

 
Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 15:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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