Dal tumore al seno all'arrivo del secondo figlio sulla soglia dei quarant'anni: «Vi racconto la mia vittoria»

Giovedì 19 Ottobre 2023 di Elisa Fais
Mara Pastro, 39 anni

PADOVA - Dopo aver sconfitto il tumore al seno - tra l'intervento e i cicli di chemioterapia - riprende in mano la vita e oggi aspetta il secondo figlio. La storia di rinascita in equilibrio tra malattia, cura e maternità è di Mara Pastro, 39 anni. La padovana, già madre di un bambino, ha voluto raccontare la sua esperienza all'Ulss 6 Euganea per non far sentire "sole" le donne nella sua stessa situazione.
Il mese di ottobre è dedicato alla sensibilizzazione sulla prevenzione del tumore al seno, un invito a monitorare in modo costante la propria salute, anche attraverso l'adesione allo screening mammografico. Nel 2022 nel Veneto, 255 mila donne di età compresa tra i 50 e i 74 anni hanno aderito all'invito e sono stati identificati 1.654 tumori, dei quali più di 1.000 negli stadi meno severi.
«Nel dicembre 2018 sento un nodulo al seno che perdura - spiega Mara Pastro -.

Dopo le vacanze natalizie mi rivolgo al mio medico di base che conferma la presenza del nodulo e mi prescrive tutte le visite necessarie per verificarne la causa. A febbraio 2019 purtroppo ho la diagnosi di tumore al seno. A quel tempo avevo un bimbo di poco più di 2 anni e mezzo».

IL TRATTAMENTO
«Mi fissano l'intervento per marzo al policlinico di Padova. Fortunatamente ho subito solo un intervento di quadrectomia cioè asportazione del solo tumore - prosegue -. Purtroppo però erano stati intaccati dei linfonodi e questo ha comportato il fatto che ho dovuto fare un ciclo completo di chemioterapia e successivamente di radioterapia. Questa fase del percorso, molto impegnativo fisicamente, l'ho effettuata all'Istituto Oncologico Veneto di Padova». Da qui la riflessione su una futura gravidanza. «Prima di iniziare la chemio con l'oncologo abbiamo discusso della possibilità di avere o meno una gravidanza dopo le cure. Nel momento della diagnosi - aggiunge Mara - avevo 34 anni. C'erano due opzioni: il congelamento degli ovuli oppure lasciare alla natura la possibilità di una gravidanza dopo almeno 2 anni di cura farmacologica ormonale post chemioterapia. Ho scelto la seconda opzione in quanto avevo già un bimbo piccolo e non volevo ritardare la chemio per effettuare il prelievo degli ovuli. Se non avessi già avuto un figlio probabilmente avrei scelto la prima opzione. Mi sentivo già fortunata ad avere una bella famiglia e la priorità era la salute». Al termine della chemioterapia, nel novembre 2019, Mara inizia la cura ormonale che ha una durata solitamente di 5 anni.
«Negli anni successivi gli esami di controllo sono andati bene. Quindi con il consenso dell'oncologo a novembre 2022 sospendiamo temporaneamente la terapia ormonale per tentare naturalmente una gravidanza. Sono stata fortunata perché ad aprile di quest'anno sono rimasta incinta», conclude. Attualmente Mara, seguita dalla dottoressa Alessandra Del Campo del Servizio di Medicina prenatale dell'Ulss 6 Euganea diretta dal dottor Gianfranco Jorizzo. E' al settimo mese di gravidanza. «Io e mio marito siamo molto grati prima di tutto per la salute e poi per questa nuova vita».
 

Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 09:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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