Il poliziotto corrotto era troppo intelligente, il giudice: un'aggravante

Giovedì 9 Febbraio 2017 di Marco Aldighieri
Renzo Dalla Costa, arrestato lunedì mattina a Padova
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PADOVA - La volpe, così veniva chiamato dai suoi complici il sovrintende capo della polizia, Renzo Dalla Costa, arrestato lunedì mattina a Padova per corruzione, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e abuso d'ufficio. Era lui, secondo l'accusa, il capo del business dei facili permessi di soggiorno ai cittadini extracomunitari.

Il Gip Margherita Brunello, firmataria dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, l'ha definito una persona molto intelligente, troppo tanto da essere un'aggravante. Nell'ordinanza il Gip ha scritto ... È noto per la sua accortezza, la sua furbizia. Lo chiamavano la volpe, segno di una riconosciuta intelligenza, il che costituisce un'aggravante perché trattasi di persona pienamente in grado di comprendere il disvalore delle proprie condotte... Le sue relazioni all'interno della questura dimostrano da un lato che ha prediletto contatti con persone che potevano assicurargli copertura, ma anche qualche favore a semplice richiesta.... Il poliziotto aveva anche fiuto per gli affari. Dalla Costa si sarebbe messo in tasca mazzette per 200mila euro, ma oltre ai facili permessi di soggiorno si occupava un po' di tutto...
 
 

Ultimo aggiornamento: 09:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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