Carabiniere a processo. «Violentata nel letto dove dormiva sua madre»

Giovedì 1 Novembre 2018 di Marco Aldighieri
Carabiniere a processo. «Violentata nel letto dove dormiva sua madre»
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PADOVA - È proseguito ieri mattina, davanti ai giudici del Tribunale collegiale, il processo all'ex carabiniere Dino Maglio alla sbarra con l'accusa di avere narcotizzato e stuprato quattordici turiste straniere. E ieri in aula hanno testimoniato cinque di queste presunte vittime di violenza sessuale, tra cui tre amiche portoghesi. Le ragazze, con l'aiuto di un interprete, hanno risposto a tutte le domande formulate dal pubblico ministero Giorgio Falcone titolare delle indagini. In particolare le tre amiche portoghesi hanno ricordato quei giorni dell'agosto del 2013, quando sono state ospitate a casa dell'ex carabiniere in zona Arcella. Tutte e tre hanno  dichiarato: «Durante la cena a casa di Leonardo (così si faceva chiamare Maglio ndr) abbiamo bevuto solo un paio di bicchieri di vino. Dopo alcuni minuti ci siamo sentite stordite. Ci ricordiamo solo che siamo finite in una discoteca dove c'era una sfilata di moda». Ma una delle tre compagne di viaggio ha detto: «Io ho bene presente quando Leonardo mi ha toccato nelle parti intime, sullo stesso letto dove stava riposando la madre». 

LA DIFESADino Maglio, presente in aula, ha voluto dare la sua versione dei fatti direttamente ai giudici. «La verità - ha sottolineato - è che le ragazze si sono ubriacate da sole. Quando siamo arrivati a villa Barbieri hanno acquistato diversi super alcolici, tanto che io mi sono arrabbiato perchè ho dovuto pagare. Una di loro mi ha vomitato in auto e anche in quella occasione mi sono irritato».
L'ACCUSADino Maglio, in questo nuovo processo a suo carico, è accusato di avere narcotizzato e stuprato quattordici turiste straniere.

Ragazze che ospitava nel suo appartamento dell'Arcella dove, secondo l'accusa rappresentata dal sostituto procuratore Giorgio Falcone titolare delle indagini, le drogava e le violentava. Tutte giovanissime che lo contattavano tramite il sito Couchsurfing perché volevano essere ospitate per trascorrere qualche giorno a Padova e visitare Venezia. Per l'accusa la serie di violenze è iniziata nel 2013, quando a marzo sono arrivate le prime ragazze. Difeso dall'avvocato Enrico Cogo è già stato condannato a cinque anni di reclusione, in rito abbreviato, per avere abusato di una ragazzina australiana di 16 anni. Inoltre ha patteggiato otto mesi al Tribunale di Venezia per detenzione di materiale pedopornografico. Maglio sta scontando la sua pena nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere e il fine pena è stato fissato per il maggio del 2019, ma non è escluso che possa uscire già a marzo. 

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