Uccisa dal tumore, Facebook chiude il blog di Sofia. La mamma: riaprite

Giovedì 23 Agosto 2018 di Federica Cappellato
Sofia Zilio
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PADOVA - Il blog "Il mio, il nostro cammino", creato da Sofia, non c'è più. Quelle parole di lotta senza quartiere contro il tumore, di speranza in una vita normale, di invito a tutti ad apprezzare la salute e le piccole gioie del quotidiano, sono sparite dal social network. Duemila contatti aveva il blog, creato dalla ventiseienne Sofia Calliope Zilio di Cadoneghe stroncata tre settimane fa da un tumore al polmone, recidiva di una neoplasia all'osso. La voglia di condivisione trasformatasi in un testamento-web che mamma Rossella avrebbe voluto conservare. "Facebook l'ha disattivato senza il mio consenso, sto cercando di farlo tornare in linea perché non è giusto", dice la donna che ricorda come l'insegnamento che voleva dare Sofia era l'amore.
 
Puro e semplice. Nessuna cattiveria, nessuna mancanza di rispetto. "Lei, da quando è nata, aveva la passione per le farfalle, le aveva tatuate sull'intero braccio. E su una gamba, scritta in spagnolo, la frase: "Quella che per il bruco è la fine del mondo, perla farfalla è l'inizio della vita". Una frase che è rimasta uno dei simboli di Sofia». L'estate di un anno fa mamma Rossella che era con lei in Madagascar, per realizzare il sogno comune di aiutare i bambini di un villaggio sperduto, le case con i tetti in banano, l'acqua solo fredda, povertà materiale assoluta, ma tanta dignità e dolcezza. E adesso gli amici di Sofia hanno raccolto 4mila euro destinati proprio a quei bambini. Il desiderio più grande della ragazza era poter un giorno trasferirsi lì, trovando la sua dimensione, perchè in quel villaggio si sentiva a casa. A farla innamorare di quella terra lontana era stato l'incontro con una donna italiana di nome Manina, insegnante di filosofia in pensione che, arrivata nel 1997 per trascorrervi una vacanza, affascinata dal posto decise di rimanervi stabilmente. Il nome Manina, difficilmente traducibile in italiano, in malgascio significa "nostalgia di una persona lontana". Nostalgia è quello che provano gli abitanti, quando lei si allontana dall'isola, nostalgia è ciò che sente Manina per loro quando è in Italia. "Ho bisogno di leggerezza, di una giornata senza nessun pensiero, di amore incondizionato, di una pioggia di carezze, di baci rubati, di risate a crepapelle, di balli sfrenati, di un cuore non fatto a pezzi. Stasera scriveva due mesi fa Sofia sul suo blog "Il mio, il nostro cammino" - il bagno di luce è un inno alla nostra felicità, perché tutti noi meritiamo una vita felice!". Bagno di luce lo chiamava lei: era un'onda di pensieri positivi che la giovane sperava potesse travolgerla, aiutandola a sconfiggere la malattia. Erano in tanti a seguire il suo diario semi-pubblico che mamma Rossella aiutava a vergare quando la figlia, per il suo quadro clinico, non aveva la forza di scrivere. Impressa sulla "carta virtuale" era la sua travagliata esperienza: l'osteosarcoma, il tumore all'osso di una gamba, i cui primi sintomi si erano manifestati proprio il giorno del suo 15esimo compleanno, mentre era con la famiglia all'isola d'Elba, e poi le terapie a Bologna e Padova, l'intevento e la chemio, la liberazione dal male, i dieci anni trascorsi in piena, totale salute. A gennaio scorso la raggelante sorpresa di una recidiva al polmone, e un quadro andato inesorabilmente peggiorando. Di lei rimaneva quel monito, scelto a copertina della sua pagina social: "Tutto quello che vuoi è dall'altra parte della paura". Un blog che mamma Rossella vorrebbe rivedere presto on-line. A imperitura memoria degli insegnamenti di Sofia. Di quel suo cammino tortuoso, diventato anche un po' nostro. Ora pace e leggerezza di farfalla.
Federica Cappellato

Ultimo aggiornamento: 10:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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